Calenda: "Una iattura Bonelli, Fratoianni e Conte al governo. Automotive, il piano Elkann? Nessun impegno, solo esuberi" - Affaritaliani.it

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Calenda: "Una iattura Bonelli, Fratoianni e Conte al governo. Automotive, il piano Elkann? Nessun impegno, solo esuberi"

Il leader di Azione intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Marco Scotti in occasione della XXV edizione di Futuro Direzione Nord

Di Alberto Maggi

"Zelensky ha offerto una tregua illimitata mentre Putin continua a bombardare l'Ucraina. Bisogna difendere la nostra libertà"


"Nessuno nella vita vorrebbe spendere un euro in armi, ma se c'è una minaccia serve essere adeguatamente armati per scoraggiare l'eventuale aggressore ed essere potenzialmente aggrediti. Negli ultimi 80 anni la Nato, e quindi gli Stati Uniti d'America, hanno fatto da deterrente con l'Unione Sovietica, che c'era prima della Russia, dicendo statevene dove dovete stare. Ma oggi il disimpegno di Trump è iniziato con il ritiro delle truppe e quindi anche se sono favorevole alla pace e alle trattative o qualcuno convince Putin o la pace è difficile, Zelensky ha offerto una tregua illimitata mentre Putin continua a bombardare l'Ucraina. Bisogna difendere la nostra libertà". Lo ha affermato Carlo Calenda, leader di Azione, intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Marco Scotti in occasione di Futuro Direzione Nord, la rassegna di convegni istituzionali promossa dalla Fondazione Stelline e organizzata insieme a Inrete a Milano, parlando del piano di riarmo dell'Unione europea promosso dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Parlando del piano Industria 4.0 il leader di Azione ha sottolineato che "è stato uno strumento che ha funzionato, era semplice e ha fatto crescere l'Italia facilitando il lavoro delle imprese. Ora il governo Meloni ha realizzato uno strumento per il quale servono 13 passaggi burocratici prima di agire. Ho scritto alla premier che così non funziona e va cambiato".

Poi Calenda ha affermato che "il piano dell'automotive è morto" e che "l'accordo fatto con Elkann per un milione di auto prodotte in Italia non ha dentro alcun impegno contro. Anzi, nel nuovo piano ci sono solo esuberi. Tutta l'Ue si sta muovendo in questo senso e l'automotive va riportato al centro".

Quanto all'energia, per il numero di Azione "non serve produrla per poi buttarla e il fotovoltaico andrebbe portato fuori dalla borsa come hanno fatto i francesi". Più in generale "se Meloni fa una cosa giusta, come l'incontro con Trump alla Casa Bianca, lo dico, o come sulla giustizia. La realtà non deve mai prendere una curva ideologica, sediamoci a un tavolo e raddrizziamo la politica industriale perché quest'anno l'Italia andrà in recessione".

CARLO CALENDA INTERVISTATO DAL DIRETTORE DI AFFARITALIANI.IT MARCO SCOTTI

Quanto alla partecipazione della presidente del Consiglio a fine marzo al congresso di Azione, Calenda spiega: "Sono diventati democristiani. Ma se sulle spese militari dicono che raggiungono il 2% e poi ci mettono dentro anche le capitanerie di porto non va bene. Noi abbiamo 63 missili anti-missile che consumeremmo in 20 minuti. Il piano di riarmo va realizzato. Il problema dell'Italia - ha sottolineato ancora Calenda intervistato dal direttore di Affaritaliani.it Marco Scotti - è che gli avversari politici diventano nemici. Per noi non è così e prima viene sempre l'interesse nazionale. Se il governo fa un provvedimento giusto lo voto, se ne fa uno sbagliato non lo voto e spiego il perché. Al congresso ho invitato Meloni come ho invitato anche Elly Schlein. In Italia siamo rimasti gli unici pirla che ancora discutono di fascisti e comunisti".

E ancora: "Abbiamo passato due settimane a discutere sul nuovo Papa. Sono entrato in un tabaccaio stamattina e mi hanno chiesto perché non è stato fatto un Pontefice italiano, ma mica sono cardinale io. Potevo forse fare un golpe in Vaticano? E' sempre tutta colpa della politica o degli avversari. Questo significa che entriamo nel Centrodestra? No, assolutamente no. Noi siamo per un centro liberale e moderato e il campo largo non esiste per noi. Immagino Bonelli, Fratoianni e Conte al governo, sarebbe una iattura per l'Italia".

Luigi Marattin ha auspicato elezioni anticipate per rilanciare il centro, che potrebbe valere il 15%, chiede a Calenda il direttore di Affaritaliani.it. E il leader di Azione risponde: "Magari il 15%... Intanto ricostruiamo quell'area che vale almeno l'8% cercando di spiegare ai cittadini che si va avanti come in tutti i Paesi di area liberale con soluzioni non ideologiche ma utili per il Paese. A Marattin dico di stare insieme tutti con l'obiettivo di fare politica concreta e non ideologica".

E il campo largo? "Chiedetelo a Conte. Se va al governo una persona che dice no al gas, no al nucleare e perfino no al fotovoltaico con le porte aperte all'immigrazione clandestina e che ci ha lasciato un buco da 200 miliardi sul fronte dell'edilizia è un serio problema per l'Italia", conclude Calenda.

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