Politica
Carlo Calenda si dimette dal consiglio comunale di Roma e FDI lo attacca
L'europarlamentare lascia il posto a Francesco Carpano, che è stato il coordinatore del suo programma elettorale
Carlo Calenda si è già dimesso dal consiglio comunale di Roma, nel quale era entrato come candidato sindaco sconfitto: "Potrei rimanere eurodeputato e fare il consigliere. Ma non lo farò. Come ho detto ai romani prima del voto. Cederò il mio posto a Francesco Carpano che è stato il coordinatore del programma e che merita di entrare in consiglio. Andate a vedere il suo profilo. È un giovane fuoriclasse", ha scritto su Twitter il leader di Azione.
La scelta di Calenda viene duramente criticata da Maria Teresa Bellucci, deputata romana di Fratelli d’Italia: "Le dimissioni di Calenda dalla carica di consigliere comunale sono la conferma di quanto la sua campagna elettorale fosse solo un costoso passatempo, funzionale al raggiungimento di propri obiettivi esclusivamente individuali e del Partito Democratico davanti al quale si è genuflesso. Ha fatto una campagna elettorale a uso e consumo dei media portando avanti uno storytelling inesistente, poiché il suo fine non era quello di rappresentare i cittadini ma di usarli per alimentare la sua smania di protagonismo. Se avesse avuto realmente a cuore i bisogni e la tutela dei romani, e se avesse rispettato chi ha creduto in lui votandolo, avrebbe onorato il suo mandato in Campidoglio".
Rincara la dose Andrea De Priamo, capogruppo uscente di FDI nel consiglio comunale capitolino: "Nonostante non vi sia alcuna incompatibilità con il ruolo di europarlamentare, Calenda annuncia bellamente che non siederà in Campidoglio. Una totale mancanza di rispetto di da parte di chi evidentemente si era candidato, illudendo molti romani, solo per reclamare una posizione di rilievo sul tavolo della politica nazionale. Uno stile molto diverso da quello di Giorgia Meloni che per cinque anni nonostante i suoi molteplici impegni ha onorato quello assunto con i cittadini romani, rimanendo consigliera di opposizione e regalando anche interventi e atti memorabili come quelli sulla riforma della Capitale".