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Politica
Caro-bollette, maggioranza nel caos. Salta il contributo di solidarietà

Governo, niente anche neanche sul taglio dei contributi una tantum, nel 2022, concentrato sui lavoratori sotto i 35mila euro

 

Governo in alto mare sul caro-bollette. In Consiglio dei ministri non è stato raggiunto un accordo sul possibile "contributo di solidarietà" a carico dei redditi sopra i 75 mila euro per sterilizzare almeno in parte gli aumenti dei costi delle utenze energetiche.  La misura, presentata dal premier Mario Draghi nella cabina di regia a Palazzo Chigi sulla manovra, è stata respinta dai partiti e il Cdm è stato sospeso visto che le forze della maggioranza non hanno trovato un'intesa nemmeno sull'imnpianto generale del taglio delle tasse.

Il contributo sarebbe stato a carico di chi guadagna più di 75 mila euro. Il Movimento 5 stelle, il centrodestra e Italia viva avrebbero espresso perplessità. Favorevoli alla proposta sarebbero stati, invece, il Pd e Leu. Una misura che se fosse stata confermata avrebbe abbracciato una platea non secondaria di contribuenti. Stando ai dati sulle dichiarazioni dei redditi disponibili sul sito del Mef, sopra i 75 mila euro ci sono circa un milione di contribuenti, pari al 2,43% del totale.

Nel dettaglio, spiega l'Ansa, si sarebbe trattato di annullare gli effetti del taglio Irpef per i redditi sopra i 75 mila euro, ottenendo un risparmio di 248 milioni di euro. In sostanza quindi non sarebbe stato un aumento di tasse per questa fascia di reddito, ma un "mancato taglio". Il grafico qui sotto mostra nel dettaglio quali sono infatti i benefici ( e quindi il relativo stanziamento) per le diverse fasce di reddito. Se ad esempio si annullassero i benefici sopra i 55 mila euro verrebbero coinvolti altri 919 mila contribuenti, con un ulteriore risparmio di 430 milioni di euro.

Non è comunque l'unico intervento al vaglio in tema fiscale.  In discussione c'è anche un taglio dei contributi una tantum, nel 2022, concentrato sui lavoratori sotto i 35mila euro, attingendo dai risparmi ricavati della riforma di Irpef e Irap. All'intervento sarebbe dedicato circa un miliardo e mezzo. L'asticella del reddito cui applicare la riduzione del cuneo contributivo sarebbe ancora oggetto di valutazione.

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