Centrodestra, Meloni tra Salvini e Berlusconi. Cosa farà Fratelli d'Italia - Affaritaliani.it

Politica

Centrodestra, Meloni tra Salvini e Berlusconi. Cosa farà Fratelli d'Italia

Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Governo Di Maio-Salvini, ecco che cosa farà la Meloni se davvero nasce il governo tra M5S e Lega

Che farà Fratelli d'Italia se davvero dovesse nascere un governo tra il Movimento 5 Stelle e la Lega? Luigi Di Maio ha incluso nella sua dichiarazione dopo l'incontro con la Casellati la Meloni tra i "cattivi", insieme a Berlusconi, anche se non ci sono mai stati attacchi reciproci come nel caso dell'ex Cavaliere. Fonti di Fdi raccontano ad Affaritaliani.it che se si andasse verso lo scenario del governo M5S-Lega, la Meloni non andrebbe certo con il cappello in mano a chiedere poltrone, "non andiamo dove non ci vogliono", fanno sapere gli ex An.

Però, se Salvini facesse un passo per includere anche Fdi nell'esecutivo con i 5 Stelle a quel "valuteremmo la situazione". Il premier, fanno sapere dal partito della Meloni, però non potrebbe certo essere Di Maio, un suicido per Salvini, e anche un freno all'eventuale partecipazione di Fdi. Servirebbe quindi il famigerato terzo nome.

Al leader della Lega l'ingresso della Meloni nello schema con i grillini farebbe comodo per due motivi: si coprirebbe a destra, in vista delle Europee del 2019, e soprattutto isolerebbe Berlusconi che in questo modo sarebbe l'unico a restare fuori senza poter dire che è stato solo il Carroccio a rompere. E tutto faciliterebbe probabilmente l'uscita di parlamentari azzurri da Fi.

Per quanto riguarda Fdi, entrare in un governo con Lega e M5S sarebbe un modo per evitare di restare nell'ombra dell'ex Cav e dei suoi insulti ('i 5 Stelle a Mediaset pulirebbero i cessi'). Infine i numeri. Se a Montecitorio Di Maio e Salvini hanno una maggioranza salda che sfiora quota 340, a Palazzo Madama invece il margine è soltanto di sei senatori. Sufficiente per governare, ma che esporrebbe l'esecutivo M5S-Lega a possibili incidenti in caso di malattie o missioni all'estero, ad esempio. E quindi del tutto evidente che i 32 deputati e soprattutto i 18 senatori della Meloni sarebbero, anche se non indispensabili, molto utili per avere una maggioranza che non corra rischi in Aula.