Elezioni Comunali, campanello d'allarme per Meloni e segnale a Schlein. Il Pd può battere il Cdx solo se va verso il centro

Elezioni comunali, due i massaggi chiave degli elettori

Sono elezioni locali. Vero. Un test minore. Vero. Ma fino a poco prima della chiusura delle urne nel Centrodestra, pur sapendo che la sfida di Genova sarebbe stata difficile, si sperava in un risultato testa a testa, se non addirittura in una vittoria al primo turno. Quantomeno si sperava nel ballottaggio. E invece niente da fare.

Il trionfo del 'campo largo' a guida Partito Democratico con la candidata sindaco Silvia Salis è chiarissimo e nettissimo e addirittura ha stupito gli stessi Dem, che si aspettavano di essere in testa ma non con un margine così ampio. Un trionfo tra i 10 e i 15 punti di vantaggio su Pietro Piciocchi nessuno se lo sarebbe davvero aspettato. A Genova va aggiunto anche il successo a Ravenna, una riconferma abbastanza scontata ma chiara e inequivocabile. Non solo, a Taranto e Matera il Centrosinistra va al ballottaggio in netto vantaggio.

Due i segnali politici. Primo: troppe liti nel Centrodestra, a partire dalla politica estera passando per Fisco e lavoro, soprattutto tra Lega e Forza Italia, fanno male alla maggioranza di governo. E queste spaccature continuano inesorabili nonostante il vertice di oggi a pranzo a Palazzo Chigi tra la premier e i deu vice. Secondo: dove Elly Schlein riesce a trovare un candidato unitario per mettere insieme la sinistra e il centro non solo compete con il Centrodestra, ma vince in modo forte e netto. Un campanello d'allarme, parziale e locale, per il governo e la premier Meloni. Anche perché, osservando i dati di lista di Genova città, il Pd di Schlein ha più che duplicato i voti di Fratelli d'Italia della premier.

Un segnale chiaro al Centrosinistra di smettere di litigare e di trovare candidati centristi e non di sinistra come Salis a Genova. E' ovvio che un conto sono le elezioni locali, e ora ci saranno in autunno le Regionali con Schlein che punta al 4 a 1 (vincere ovunque tranne che in Veneto), e un altro sono quelle Politiche. Ma il dato è chiaro. Se si vuole sfrattare Meloni, Salvini e Tajani dal governo serve un candidato centrista in grado di intercettare anche i voti moderati. Certo né Schlein, né Conte ma nemmeno Landini. Gentiloni? Ruffini? Staremo a vedere...

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