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Politica
D'Alema: "Si torni al finanziamento alla politica. Al Pd serve un'ideologia"

Torna a parlare Massimo D'Alema. L'ex presidente del consiglio fa un'ampia panoramica sulla politica italiana in un'intervista al Corriere della Sera. «Il sistema non funziona. Produce ammucchiate elettorali che si scontrano in modo violento; perché una campagna in cui chi ha un voto in più controlla il Parlamentoèdrammatica. Non è vero che chi vince governa il Paese. Da quindici anni si fanno governi che con il voto non c’entrano nulla», dice D'Alema, che per ovviare alla situazione propone di rilanciare il finanziamento alla politica.

D'Alema propone un sistema alla tedesca con finanziamento ai partiti

«Adotterei il sistema tedesco: il proporzionale con sbarramento al 5%; la sfiducia costruttiva, che limita l’instabilità che il proporzionale può portare; il finanziamento della politica. Mi rendo conto di dire cose impopolari. Però, utili al Paese. In Germania si finanziano non i partiti, ma le loro fondazioni culturali, dove si forma la futura classe dirigente. Siamo in un dopoguerra; la ricostruzione passa anche attraverso i partiti. Se, invece, si pensa che il rapporto tra cittadini e istituzioni debba essere affidatoasingole personalità, allora si abbia il coraggio di andare fino in fondo con il presidenzialismo; con tutti i controlli e i contrappesi necessari», dice l'ex premier ad Alzo Cazzullo.

D'Alema chiede alla sinistra di tornare ideologica

C'è poi spazio per una ricetta per la sinistra: "Bisogna ricostruire il partito democratico nel suo rapporto con il Paese. Il Pd è figlio di una stagione in cui si teorizzava che le ideologie erano finite, e servivano partiti aperti, senza strutture. Tutte queste idee erano sbagliate. Nello stesso tempo, la destra prendeva forza perché, al contrario, era ideologica e strutturata. C’è stato un momento in cui si scongelava la guerra fredda, era giusto liberarsi di un certo bagaglio ideologico. Ma quando il Pd è nato, tra il 2007 e il 2008, la fase dell’ottimismo sul mondo globale era già finita; cominciava la grande crisi, in cui si perdono certezze, prevale la paura. Oggi c’è una minoranza che vede la globalizzazione come opportunità, e che vota a sinistra. Ma c’è una maggioranza che vive il presente con un senso di timore. Nel mondo la destra vince perché manda forti messaggi ideologici di appartenenza, di identità, di riaffermazione delle radici etniche e religiose. La sinistra deve tornare ad avere un messaggio ideale, anzi direi proprio ideologico: il riscatto sociale. L’eguaglianza. Un mito progressista", conclude D'Alema nella sua intervista al Corriere.

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