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Politica
Damilano prossimo direttore del Domani? E De Benedetti-Schlein...
Marco Damilano

De Benedetti fa fuori Stefano Feltri per Emiliano Fittipaldi alla guida di "Domani"

Ci sono manovre dalle parti di Carlo De Benedetti. Nonostante l’età avanzata l’Ingegnere è vispissimo e l’elezione della Schlein a segretario del Pd l’ha ringalluzzito a tal punto da scrivere un libro, “Radicalità” (editore Solferino, cioè Il Corriere della Sera) a suo supporto e a rilanciare Domani, il quotidiano chiamato anche “la Repubblica dei poveri” per il fatto che è stato fondato quando Debenedetti ha perso Repubblica vera molinarizzata, per le note vicende.

A dirigere Domani era stato chiamato un giovane di belle speranze, Stefano Feltri, che ha fatto il vice - direttore a Il Fatto Quotidiano rompendo con Travaglio. Tuttavia qualcosa deve essere andato storto perché gli è stato dato il benservito non consensuale, come spiega Feltri stesso nel suo blog. Insomma Carlo Debenedetti lo ha cacciato per mettere alla guida Emiliano Fittipaldi, giornalista investigativo che era il suo vice, noto soprattutto per la vicenda Vatileaks. Lo ha cacciato in maniera piuttosto atroce e cioè non gli ha fatto sapere niente visto che la sera prima era in Tv a perculare Renzi sul fatto che non fosse un giornalista e di non “sentirsi suo collega” non sapendo che lo sarebbe stato solo per una notte ancora.

E questa è la prima parte.

Damilano fuori dalla Rai trova usbergo a "Domani"?

La seconda parte della vicenda riguarda invece Marco Damilano, ex direttore de l’Espresso, da cui si dimise alla sua vendita per andare a condurre un programma su Rai 3, “Il Cavallo e la torre”, una striscia informativa che va in onda dal 29 agosto 2022. Secondo Dagospia, Damilano non sarebbe gradito al centrodestra visto che il principale suo sponsor in Rai era stato (ed è tuttora) il Pd. Tuttavia Damilano fa un buono share, ad esempio il 4 e il 5 aprile ha fatto rispettivamente il 6,7% e il 6,8% di share pari a circa 1,4 milioni di telespettatori.

C’è anche da considerare che “Il cavallo e la torre” è stato fortemente criticato dai sindacati Rai anche per il budget considerato troppo elevato. E poi c’è il trait d’union tra le due vicende per ora separate e cioè che Damilano è da poco collaboratore di Domani, cioè un piede dentro ce l’ha.

Ora facendo quelli che si chiamano conti della serva ci si può facilmente tirare una conclusione piuttosto logica e cioè che Damilano finisca per fare il direttore di Domani e che quindi la direzione di Fittipaldi sia da considerarsi ad interim in attesa del vero direttore. Deduzione che comincia a diffondersi e ripresa anche in un editoriale di Start magazine a cura di Gianluca Zappa.

De Bendetti, la manovra per agganciarsi alla Schlein

Dietro a tutto questo, come dicevamo all’inizio, c’è la manovra di De Benedetti per agganciarsi saldamente alla Schlein manovra che –ricordiamolo- non gli riuscì assolutamente con Matteo Renzi quando sbancò il Pd. Da allora l’Ingegner Carlo è stato un acerrimo nemico del fiorentino. Ad esempio, su La7, Debenedetti ebbe a dire: "Consigli a Matteo Renzi ne ho dati tanti, lui non ne ha seguito praticamente nessuno... Ma ho perso la speranza, perché Renzi non è una persona seria. Se fai il senatore, devi fare il senatore, non andare in Arabia Saudita o occuparti di società russe”. In ogni caso ora c’è il “progetto Schlein” a cui l’Ingegnere tiene moltissimo anche perché Elly lo stima e lo spupazza con piacere in pubblico con moine, sorrisini e grandi abbracci ed è evidente che i soldi dell’ex patron dell’Olivetti, che riuscì a distruggere in un decennio svendendola a pezzi sul mercato, piacciono a tutti.

Per ora l’unica vittima della spregiudicata manovra è stato Feltri che, come detto, non l’ha presa affatto bene. La tranvata è stata forte e vedremo se ora vorrà parlare.

Ma anche Fittipaldi deve stare sul chi va là perché la pinna dello squalo mediatico Damilano ha fatto la sua comparsa dalle parti di via Barberini.

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