Dazi, Pd all'attacco: "Meloni? Da ponte a zerbino è un attimo. Schiena dritta e no ad accordi frettolosi"

"Abbiamo gli strumenti per reagire in modo intelligente: prodotto per prodotto e servizio per servizio, compresi i servizi digitali, la proprietà intellettuale e i servizi finanziari"

"Meloni la smetta di pensare al suo rapporto con Trump come fosse più importante degli interessi del Paese, perché da ponte a zerbino è un attimo. Bisogna mantenere la calma e non arrendersi ad un accordo frettoloso e svantaggioso per l'Europa e quindi per l'Italia ma al contempo bisogna attivare una contro-risposta europea all'altezza della minaccia e delle provocazioni di Trump".

Lo afferma ad Affaritaliani.it l’eurodeputato del Pd Brando Benifei, presidente della delegazione per i rapporti con gli Stati Uniti dell’Europarlamento, rispondendo alla domanda su come si stia muovendo la presidente del Consiglio sul tema dei dazi al 30% contro l'Unione europea dal primo agosto minacciati dal presidente Usa. "Continuare a reagire con rammarico, ma senza agire, non farà che rafforzare la percezione di un’Unione divisa e incoraggiare ulteriori provocazioni".

"La nostra credibilità nei negoziati dipende dalla volontà di esercitare leva, non soltanto dall’esprimere disponibilità al dialogo. E' quindi essenziale difendere la nostra sovranità economica e lavorare ancora per trovare un accordo, a condizione che sia raggiunto su basi paritarie e entro la scadenza del primo agosto. Abbiamo gli strumenti per reagire in modo intelligente: prodotto per prodotto e servizio per servizio, compresi i servizi digitali, la proprietà intellettuale e i servizi finanziari, prendendo di mira le aree che colpiscono direttamente gli interessi americani più sensibili, riducendo al minimo i danni per le imprese e i cittadini Ue. Un accordo è possibile ma bisogna mantenere la schiena dritta", conclude Benifei.

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