Politica

Record di denatalità in Italia: FDI riapre il dibattito

Di Monica Soldano

Il partito di Giorgia Meloni a confronto con gli esperti di salute riproduttiva e di procreazione medicalmente assistita

Maria Teresa Bellucci: "Restiamo fermamente convinti che la famiglia debba essere solo eterosessuale"

Il record delle culle vuote in Italia è stato raggiunto: nel 2021 sono nati 400 mila bambini a fronte di 700 mila morti totali. Una media di 1, 24 figli per donna, contro la media europea di 1,58, quando l'indice di sostituzione dovrebbe essere di 2,1. Non se la passa tanto meglio di noi la Francia che si attesta tra l'1,8 e l'1,9% nel tasso di natalità.

La questione è senzaltro politica e riguarda ogni scelta da fare per il prossimo futuro. Questione dibattuta, ma ancora irrisolta, tanto che il partito Fratelli d'Italia ha deciso di ascoltare i medici ed i biologi della salute riproduttiva e gli esperti delle tecniche di procreazione medicalmente assistita, ieri alla Camera dei deputati, a Roma.

Per Maria Teresa Bellucci, la delfina di Giorgia Meloni, voluta come capogruppo in Commissione Affari sociali alla Camera dei deputati e alla bicamerale dell'Infanzia, ascoltare gli esperti è un dovere della politica. Sferza il governo in carica che non ascolta più nessuno, nè i deputati, nè tutti gli altri. Bellucci, da psicologa, ci tiene a precisare che quando si parla di genitorialità o di tecniche di procreazione assistita, al centro di tutto deve sempre esserci il bene del bambino, che deve avere i migliori genitori possibili, ma il tema della donazione dei gameti, deve restare in campo.

"Come partito abbiamo scritto chiaro e tondo anche in una proposta di legge, che per noi è un abominio la maternità surrogata, perchè lede la dignità del corpo delle donne, che non possono essere sfruttate, questa non è per noi una scienza al servizio dell'uomo, ma una violazione dei diritti e della dignità del bambino, che non è una merce, da acquistare al supermercato.  Altra cosa, invece,  è dare una risposta alle patologie oncologiche o ad altre gravi patologie, oppure iniziare a ragionare sulla conservazione degli ovociti oppure degli spermatozoi, prima di perdere la fertilità. Tutti temi oggi che sono già stati tradotti in norme e che sono stati anche previsti nei livelli essenziali di assistenza, ma c'è molta differenza nelle possibilità concrete di accesso tra una regione e l'altra e questo non va bene".

"Restiamo fermamente convinti che la famiglia debba essere solo eterosessuale, un bambino ha bisogno di due figure diverse tra loro e di poter dire mamma e papà, anche se il genitore è colui che alleva il bambino. Quindi va bene nascere da un genitore biologico diverso? Si, ormai questo passaggio ha una sua legittimazione sociale, ma le istituzioni devono fare di più per la consapevolezza delle donne e degli uomini che la fertilità ha un tempo, non è per sempre. Dovremmo ripartire da qui. Poi, c è il tema che per ogni figlio in più c' è un oggettivo incremento della povertà delle famiglie. Tutto questo va conosciuto ed affrontato al più presto, perchè il Paese muore".