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Dubbi del Copasir sull'App Immuni. E i tempi si fanno molto lunghi...

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Si avvicina anche il sigillo del Copasir sull’accidentato percorso dell’App Immuni. Mercoledì, l’orario è stato fissato alle 14, infatti, è atteso al Comitato il voto sulla proposta di relazione finale. Sul documento stanno già lavorando i due relatori, Antonio Zennaro e Paolo Arrigoni, rispettivamente deputato del gruppo Misto e senatore della Lega. Ambienti Copasir però fanno trapelare ad Affaritaliani.it che al momento “c’è molta perplessità rispetto alla scelta del governo di non rivolgersi a un soggetto pubblico quale per esempio una università italiana per lo sviluppo dell’applicazione”. “La giustificazione di rivolgersi al mercato aperto - racconta una fonte - per via dei tempi stretti e, quindi, della necessità di avere a disposizione lo strumento in un arco temporale breve, non ha convinto molti dei membri del Comitato”.
Perplessità e suggerimenti del Copasir comunque saranno svelati a metà della prossima settimana, tempo di audire martedì anche Cassa depositi e prestiti e poi potere tirare le somme anche alla luce di quanto riferito al Comitato fino a ora dal ministro per l’Innovazione Paola Pisano, ma anche dal commissario straordinario Domenico Arcuri, oltre che dal direttore generale e del vicedirettore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS) Gennaro Vecchione e Roberto Baldoni.
Una cosa è certa: la gestazione dell’applicazione è stata alquanto travagliata. Prima i dubbi innescati sull’obbligatorietà, poi fugati a più riprese anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, poi le previsioni sulla platea da coinvolgere per rendere lo strumento utile, anche qui si è passati da una ambiziosa e auspicabile copertura del 60 per cento di adesioni ad un obiettivo meno roboante del 30 per cento. Per tacere dei dubbi, ma questi sempreverdi, sulla tutela della privacy e sulla cybersicurezza. Intanto, però la fase due è già partita e Immuni non è ancora neanche in rampa di lancio.