Politica
E' morto Marco Pannella, storico leader del Partito Radicale

L'omaggio del presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Omaggio a Pannella, grande combattente e leone della libertà"
E' morto, in una clinica di Roma dove era stato ricoverato ieri per l'aggravarsi delle sue condizioni (era malato di tumore), Marco Pannella. L'annuncio è stato dato in diretta da Radio Radicale che sempre ieri aveva dato notizia del ricovero. Lo storico leader dei radicali aveva da poco compiuto 86 anni.
Alla fine l'ha avuta vinta lui. Pannella non e' stato quello che si puo' definire uno statista: della cura dello Stato non si e' mai occupato, in sessant'anni di carriera politica. Pannella ha voluto molto di piu', ha voluto plasmare il Paese secondo i suoi intendimenti ed i suoi convincimenti, con il risultato che l'ha trasformato, in profondo, a sua immagine e somiglianza.
La camera ardente a Montecitorio per Marco Pannella dovrebbe aprirsi, secondo quanto si apprende, alle ore 15 di domani. La salma dello storico leader Radicale sara' sepolta a Teramo, sua citta' natale, dopo l'ultimo saluto a Piazza Navona.
L'Italia del XXI Secolo somiglia molto piu' a come l'ha voluta Marco Pannella che non a quella pensata dalla Democrazia Cristiana, ma anche Bettino Craxi e tutti i politici della Seconda Repubblica messi insieme. Piu' laica, per non dire laicista, piu' libertaria (anche in economia), piu' disinibita e spregiudicata. In una parola: piu' radicale. E lo ha fatto a dispetto di un peso elettorale oggettivamente mai determinante. Il miglior risultato di una lista a lui riconducibile risale al 1999, anno di elezioni europee, quando la Lista Bonino ottenne tra lo stupore generale l'8,4 percento.
Di certo non una valanga. Il suo peso pero' prescindeva da questi particolari, in fondo minimi. Dalla sua parte c'era la grande corrente che cambiava i comportamenti e la cultura di massa. Non e' un caso che il Partito Radicale italiano abbia preso piede, con lui al timone, dalla meta' degli Anni '70 in poi, sull'onda della trasformazione dei partiti socialisti europei, a partire dal Psf francese di Francois Mitterrand. Una sinistra che abbandonava l'impronta ormai obsoleta del marxismo rivisto in chiave riformista (Mitterrand liquidera' nel 1981 i comunisti transalpini, l'Spd tedesca aveva gia' avuto la sua Bad Godesberg), ma che proprio per questo aveva bisogno di un altro insieme di idee programmatiche cui fare riferimento. Esattamente quello che da noi e' accaduto dopo la svolta della Bolognina.
(Segue...)