Politica
E' morto Marco Pannella, storico leader del Partito Radicale

L'omaggio del presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Omaggio a Pannella, grande combattente e leone della libertà"
In Italia Pannella arrivo' alla notorieta', non a caso, con il referendum sul divorzio del 1974, promosso dai cattolici e sostenuto dalla Dc di Amintore Fanfani contro la legge voluta dal socialista Loris Fortuna insieme al liberale Antonio Baslini. La sconfitta del fronte abrogazionista fu bruciante quanto inaspettata. L'Italia, avrebbe detto lucidamente di li' a un paio d'anni il gesuita Padre Bartolomeo Sorge, non era piu' un paese cattolico. Sempre meno cattolico, sempre piu' pannelliano. Marco Pannella e' fuori dei partiti. Anzi, e' lui a coniare il termine "partitocrazia".
Marco Pannella entra in Parlamento, ma usa il referendum come una clava a botte anche di 15 per volta. Arrivando, e la cosa non e' positiva, a provocare una vera e propria ripulsa nell'elettorato per questo strumento di democrazia diretta. Se la prende con la caccia, il nucleare, l'ordine dei giornalisti, persino i sindacati. Ottiene - ma e' una vittoria di Pirro - l'abolizione del ministero dell'agricoltura e del finanziamento pubblico dei partiti. Marco Pannella sa protestare: si incatena, va in tv imbavagliato, fa lo sciopero della fame (una volta, all'inizio degli anni '70, un cronista del "Giorno" lo vide addentare un cornetto, ma fu un'eccezione).
Si piazza in una roulotte davanti al Pantheon, va a Porta Portese a distribuire spinelli nel nome dell'antiproibizionismo. E' anche propositivo: promuove la lotta contro la fame nel mondo, costringendo i partiti ad aprire il dibattito, organizza le campagne per la moratoria sulla pena di morte. E non guarda in faccia a nessuno, nel senso che pur di ottenere il risultato e' pronto anche ad andare a casa del diavolo, cioe' ad allearsi ora con il centrodestra, ora con il centrosinistra. E a mandare in Parlamento chi vuole lui, e magari gli altri non candiderebbero mai: Ilona Staller detta in arte Cicciolina - nota pornostar venuta dall'Est - oppure Toni Negri, professore universitario condannato nell'ambito del processo "7 Aprile" per associazione sovversiva.
Quando poi scoppia la sanguinosa crisi della Jugoslavia, e i serbi bombardano Sarajevo, lui fa le conferenze stampa in divisa dell'esercito croato ("Ma senza essere armato", sottolineano all'epoca i suoi a chi fa notare che anche i croati non sono stinchi di santo). Da ultimo, la battaglia sull'eutanasia, da lui definita della morte con dignita'. Una battaglia che, insieme a quella antiproibizionista, non gli e' riuscito di vincere. Viene da chiedersi: come ha potuto fare tutto questo? La risposta sta nelle sue indubbie capacita' politiche: il Partito Radicale, con lui, e' stata una gioiosa macchina da guerra di rivoluzionari di professione.
(Segue...)