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Politica
È morto Franco Frattini, fu ministro degli Esteri nei governi Berlusconi

Morto Franco Frattini, una vita vissuta tra impegno politico e magistratura 

Una vita vissuta tra un impegno in magistratura e un altro in politica: è quella di Franco Frattini, scomparso  a Roma dopo una lunga malattia. Lo scorso gennaio il suo nome era tra quelli circolati quale possibile candidato indicato dal centrodestra per l’elezione del presidente della Repubblica.  A 27 anni Frattini era già avvocato dello Stato e poi  magistrato del Tar Piemonte. Nel 1986 diviene consigliere di Stato e viene nominato consigliere giuridico del Ministero del Tesoro. Nel 1990 e 1991 ha lavorato come consigliere giuridico del vicepresidente del Consiglio Claudio Martelli nel sesto governo Andreotti. Tre anni dopo è nominato segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri durante il primo governo Berlusconi.

E con la fine del primo governo Berlusconi e la nascita del successivo governo Dini nel gennaio 1995, diventa ministro per la funzione pubblica e per gli affari regionali e lo resta fino al marzo 1996. Dal 1996 al 2001 Frattini è presidente del comitato parlamentare di vigilanza sui servizi segreti e dal novembre 1997 all'agosto 2000 è stato consigliere comunale a Roma. Dal 2001 prende parte al governo Berlusconi II come ministro per la funzione pubblica. Nel novembre 2002, dopo un interim di dieci mesi a seguito dei disaccordi tra Berlusconi e Renato Ruggiero, assume il ruolo di ministro degli Affari esteri.

Nell'autunno 2004 lascia la Farnesina, che passa a Gianfranco Fini a seguito di un rimpasto di governo dovuto alla crisi di maggioranza del 2004 e al varo dell'esecutivo Berlusconi III. Nel novembre 2004 subentra a Rocco Buttiglione come candidato Commissario europeo per l'Italia alla Commissione Barroso I. Durante il suo termine come commissario europeo, Frattini è anche delegato dal Presidente del Consiglio al coordinamento degli interventi del governo per lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Torino 2006. Nel 2008 prende l'aspettativa dall'incarico di commissario europeo per candidarsi alle elezioni italiane, restando poi in aspettativa fino alla formazione del nuovo governo Berlusconi IV in modo da evitare che la nomina del suo successore a Bruxelles potesse essere definita dal dimissionario governo Prodi.

Formato il nuovo governo ha dato formalmente le dimissioni da commissario, risultando così il secondo commissario europeo di nazionalità italiana a fare questa scelta di "priorità nazionale" sugli incarichi europei dopo Franco Maria Malfatti, presidente della Commissione dimissionario nel 1972. Dal 2008 al 2011 Frattini è tornato ministro degli affari esteri nel Governo Berlusconi IV, come già tra 2002 e 2004. Dal settembre 2009 è presidente di sezione del Consiglio di Stato, e nel 2012 è assegnato come presidente alla Sezione consultiva per gli Atti normativi. Nel dicembre 2012 lascia Il Popolo della Libertà, definendo poi "estremista" la leadership della nuova Forza Italia, accusandola di aver tradito le origini liberali del partito.

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