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Politica
Elezioni, che cosa si aspettano gli italiani dall'Europa dopo il voto
Unione Europea

Nel prossimo mese di giugno, avremo due importanti eventi: le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo (l’8 e il 9 giugno), cui seguirà la formazione della nuova Commissione Europa (ossia il governo dell’Unione); e il vertice dei leader del G7 che si terrà dal 13 al 15 giugno 2024 in Puglia, nella Valle d’Itria, presso Borgo Egnazia. Questo evento vedrà la partecipazione dei capi di stato e di governo dei sette stati membri del G7, oltre al presidente del Consiglio Europeo e alla presidente della Commissione Europea in rappresentanza dell’Unione Europea.

E’ dunque importante conoscere quanta fiducia abbiano gli italiani nei confronti dei vari ministri del nostro governo, e che cosa si aspettino i cittadini, dal governo stesso, relativamente al ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo. Per rispondere a queste domande, possiamo considerare i risultati di un sondaggio realizzato dall’istituto Yoodata di Milano, intitolato “Osservatorio Italia”, intervistando un campione rappresentativo di 600 cittadini maggiorenni.

Ricordiamo che, per poter valutare correttamente i risultati di un sondaggio, bisogna sempre tenere conto della numerosità del campione e dell’esatta formulazione delle domande. Più grande è il campione, maggiore è la precisione del dato. E anche cambiando una semplice parola all’interno di una domanda si possono ottenere percentuali di risposta significativamente diverse.

Cominciamo con la fiducia. La relativa domanda è la seguente: “Lei personalmente quanta fiducia ha in…, ministro di…?”.  La domanda è preceduta da una domanda-filtro, riguardante la conoscenza. Si può infatti chiedere la fiducia solo a chi conosce il personaggio in questione. Le modalità di risposta sono: “molta” (fiducia), “abbastanza” (fiducia), “poca” (fiducia), “per nulla” (fiducia).  Sommando assieme le percentuali di risposta “molta fiducia” e “abbastanza fiducia” si ottiene l’indicatore di fiducia. Nel caso dell’Osservatorio Italia, la graduatoria dei 10 ministri con portafoglio con la maggiore fiducia è la seguente:

Tajani

48

Crosetto

46

Giorgetti

45

Nordio

41

Piantedosi

37

Urso

33

Valditara

33

Salvini

33

Bernini

31

Sangiuliano

30

 

I ministri che hanno più fiducia sono dunque Tajani (Esteri), Crosetto (Difesa), Giorgetti (Economia) e Nordio (Giustizia), sopra “quota 40”.  Seguono sei ministri oltre quota 30, ossia Piantedosi (Interni), Urso (Made in Italy), Valditara (Istruzione), Salvini (Infrastrutture), Bernini (Università) e Sangiuliano (Cultura).  

Va rilevato che istituti diversi possono misurare la fiducia con domande diverse, metodi di intervista diversi (per esempio, solo interviste via Internet), campioni diversi (per esempio, community e non classici campioni casuali). Questo fa sì che non si possano considerare un unico sondaggio e un unico istituto come lo standard del settore. Bisogna confrontare fra loro sondaggi diversi e farsi in questo modo un quadro più attendibile della “verità” demoscopica.

La seconda domanda riguarda che cosa ci si aspetta dall’Europa, o meglio di che cosa si dovrebbe occupare il nostro governo, in vista della formazione della prossima Commissione Europea e dell’appuntamento del G7 di giugno, coordinato dall’Italia. Secondo gli italiani, per gli affari esteri bisognerebbe soprattutto rafforzare la posizione dell’Italia nel contesto internazionale; per la difesa, sostenere la partecipazione del nostro Paese a operazioni umanitarie e di pace; per l’economia e lo sviluppo economico, promuovere il Made in Italy e stimolare il tessuto delle piccole imprese; per l’istruzione e la ricerca, potenziare la capacità di innovazione e il collegamento col mondo del lavoro; per gli interni e la giustizia, combattere efficacemente la criminalità organizzata, che ha sempre più ramificazioni internazionali; per le infrastrutture, integrare meglio la rete dei trasporti italiana con quelle del resto d’Europa; per la cultura, valorizzare ulteriormente il nostro ricchissimo patrimonio storico, artistico e ambientale.

Sarebbe dunque importante che, almeno negli ultimi giorni di campagna elettorale, i partiti e i leader si concentrassero maggiormente sul racconto di quello che hanno in mente come programma per la prossima legislatura europea. I duelli fra leader sono sicuramente interessanti, ma gli italiani stanno comprendendo quanto fondamentali siano le decisioni europee per la vita di tutti noi. Dovrebbe quindi essere più chiaro con quale mandato, e con quale progetto, ci apprestiamo a far eleggere 76 nostri rappresentanti al parlamento di Strasburgo.






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