Politica
Elezioni nel 2018 e niente procedura di infrazione. Patto Ue-Colle-Padoan

Renzi sfrutterà il calo delle tasse promesso da Gentiloni
Perché Matteo Renzi si è convinto - salvo colpi di scena - a sostenere il governo Gentiloni fino alla scadenza della legislatura (febbraio 2018) rinunciando così alle elezioni politiche quest'anno? Il motivo, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, non è l'inchiesta Consip, che tocca il ministro Lotti e il padre dell'ex premier, ma sta nell'asse tra il Quirinale, il ministero dell'Economia e Bruxelles. Pare infatti che Pier Carlo Padoan abbia strappato alla Commissione europeo la promessa di non aprire la procedura di infrazione contro l'Italia a patto però che il nostro Paese non corra subito al voto. E garante, ufficiosamente, di questo patto sarebbe il Presidente della Repubblica.
Ecco perché Gentiloni ha cominciato a parlare di abbassamento delle tasse e di riforme strutturali ed ecco perché anche i renziani hanno smesso di urlare 'al voto, al voto'. Renzi vuole concentrarsi sulle primarie del Pd, vincere almeno con il 60% dei voti lasciando le briciole ad Emiliano e Orlando, per poi impostare una lunga campagna elettorale in vista del ritorno alle urne all'inizio del 2018. Il pericolo di correre alle elezioni a settembre, ormai la data di giugno è tramontata con le primarie dem il 30 aprile, è che salti il patto Ue-Colle-Via XX Settembre e scatti la procedura di infrazione contro l'Italia. Meglio quindi "non far arrabbiare" Bruxelles - dicono i renziani di stretto giro - e lasciare che Gentiloni, comunque del Pd, imposti una Legge di Stabilità con una riduzione della pressione fiscale da giocarsi poi in campagna elettorale.