Politica
Elezioni politiche 2023: cambia tutto. Ecco come saranno poli e alleanze

Lega e FI unite, derby con Meloni. Incognita Renzi-Toti. Pd (rientra Bersani) e M5S insieme. Calenda & co. da soli
Difficile immaginare oggi come sarà il quadro politico alle prossime elezioni per il Parlamento, probabilmente nel 2023, a scadenza naturale della legislatura salvo colpi di scena il prossimo anno con l'elezione del presidente della Repubblica.
E' in atto un processo di scomposizione e ricomposizione dell'intero assetto dei partiti. Partiamo dal Centrodestra. L'ipotesi è che comunque vada in porto una fusione tra Lega di Matteo Salvini, Forza Italia di Silvio Berlusconi (con qualche uscita di big azzurri contrari), e partiti minori come l'Udc e Noiconl'Italia di Maurizio Lupi. Una federazione che alcuni sondaggi danno addirittura al 35% mentre altri, molto più cauti, non vedono oltre il 25%. Comunque dovrebbe, condizionale d'obbligo, essee la prima forza politica del Paese. Alleata della federazione Salvini-Berlusconi quasi certamente Giorgia Meloni che non ha alcuna intenzione di sciogliere Fratelli d'Italia e che nei sondaggi veleggia attorno al 19 quasi 20%. Poi c'è il nuovo soggetto politico appena creato da Toti e Brugnaro, Coraggio Italia, contenitore moderato che sta nel Centrodestra e che potrebbe potenzialmente arrivare fin verso il 5%, soprattutto con lo spostamento di Forza Italia verso Salvini.
Nel Centrosinistra Enrico Letta sembra frenare sull'ipotesi di federazione e l'alleanza si giocherà inevitabilmente sulla coppia Partito Democratico - nuovo Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, che insieme stanno attorno al 37% oggi. Il Pd cercherà sicuramente di allargarsi a sinistra con la galassia degli ex uscita all'epoca di Matteo Renzi segretario e premier. Certamente Mdp-Articolo 1 di Pierluigi Bersani e del ministro Roberto Speranza potrebbero o rientrare nel Pd o dar vita a una nuova lista alleata di Letta e Conte. Quasi certamente si chiamerà fuori Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni, l'altra gamba di Liberi e Uguali, ormai superata (soprattutto con la nascita del governo Draghi).
C'è poi la galassia centrista, con il progetto di federazione liberaldemocratica alla quale stanno lavorando Carlo Calenda (Azione) e +Europa, che potrebbe coinvolgere anche i nuovi Verdi, meno di sinistra rispetto all'epoca di Alfonso Pecoraro Scanio e varie anime ex socialiste. Decisiva la candidatura di Calenda alle Comunali a Roma per valutare, risultati alla mano, le potenzialità di questa federazione. Potenziale 5-6%.
Infine la variabile Renzi. Con il Pd difficile l'alleanza, soprattutto con i 5 Stelle di Conte dopo la fine del governo giallo-rosso. Ma anche con Calenda e +Europa i rapporti sono ai minimi termini, mentre di tanto in tanto emerge il rumor di un'alleanza con il Centrodestra magari passando per un'intesa elettorale con Coraggio Italia. Staremo a vedere, al momento comunque Italia Viva non va oltre il 2,5% nei sondaggi.
Un processo di scomposizione e ricomposizione, insomma, sul quale giocherà molto il modello elettorale con il quale voteremo nel 2023. Resterà il Rosatellum misto? Si tornerà al proporzionale seppur con sbarramento? O verrà rafforzato il maggioritario? Anche dalle risposte a queste domande si capirà come sarà il quadro politico al momento del voto.