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Politica
Elogio del Reddito di Cittadinanza
Foto: LaPresse

Il Reddito di Cittadinanza è legittimamente criticato sia dai liberisti nostrani (Lega, FdI) che dai progressisti, questi ultimi sempre più appiattiti sulle battaglie di coloro che non hanno da faticarsi la pagnotta (potentati neoliberisti).

Per capire da dove nascano le fondamenta di questa ostilità va però fatto un ragionamento più esteso.

Appoggiati da numerosi consumatori di canne i ricchi birbanti global/neoliberali organizzano e finanziano gruppi pseudoambientalisti, Femen, LGTB, deregolamentatori dell’aborto, gruppi per il suicidio assistito confuso ad arte con l’eutanasia, movimenti anticlericali, movimenti pseudorivoluzionari, sardine, movimenti immigrazionisti ecc ma, contemporaneamente, chiedono sacrifici al 90% della popolazione sulle questioni sociali, quali la disoccupazione, i servizi, la quota salari, i diritti sociali ecc; facendo leva sul consenso dei movimenti summenzionati e del loro influsso sul cittadino comune riescono a dividere ed imperare.

In Italia il primo comunista a piegarsi a queste lobbies USA & europee fu Enrico Berlinguer che, dopo l’omicidio Moro, accantonò la lotta per la piena occupazione in favore, guarda caso, dell' eurocomunismo, cioè del movimentismo, accettando la prospettiva di una macelleria sociale che puntualmente è avvenuta sostituendo proprio il sociale con il radical chic e l'operaio con le faccine sorridenti. 
 
Anche i liberisti sono stati ben presto snaturati! Sebbene il liberismo fosse una ideologia rispettabile basata sulla libera concorrenza esso è morto sul nascere perché immediatamente fagocitato dal neoliberismo (sin dal post bellico). Il potere sleale dei grossi capitali imbroglia il mercato comprando “l’arbitro” cioè la politica e chi vigila sulle regole: tradotto in parole povere i neoliberisti/globalisti “forniscono beni e servizi peggiori a prezzo più alto” attraverso l’utilizzo di risorse (minerarie, umane ecc) spesso depredate, anche con la violenza. Strettamente connessi a questo sistema ci sono i capitali speculativi finanziari, i quali, rendono ancor più cara la vita ai comuni cittadini mediante socializzazione delle perdite delle banche e speculazione sul costo del debito pubblico. 
 
Tutto ciò è reso più rapido e feroce da una decina di anni (globalizzazione/finanziarizzazione dell'economia): sia chiaro che costoro mirano alle pensioni ed agli immobili italiani guarda caso, proprio a ciò che ancora oggi non ci fa essere in una situazione greca, cioè con accattonaggio di massa, per questo non ha senso restare immobili nel loro solco (euroburocrazia).
 
E’ in questo quadro irritante che i miserissimi 6 miliardi che costa il Reddito di Cittadinanza vengono percepiti come odiosi da chi paga le tasse e questo è paradossale perché i veri sprechi sono da imputare ai mega potentati di cui sopra, ivi compresa la grossa evasione di banche, multinazionali, criminalità organizzata di cui nessuno parla (75% del totale)! Fosse per questi la pensione di un italiano deve dimezzarsi provvedendo anche al disoccupato che egli ha in casa ed il bello è che un 6% di questa disoccupazione l'hanno generata Goldman Sachs e le sue sorelle.
 
Bisogna chiederci quindi: come farebbe un cittadino disoccupato a vivere se nel raggio di 200 km non c’è lavoro? Dovrebbe rubare o entrare in un clan camorristico, prostituirsi o…lavorare in nero!?! E’ proprio qua l’errore che fanno i detrattori dello strumento targato 5s: “chi ha il RDC lavora in nero, hanno scoperto che un imbianchino lo riceveva, uno spacciatore lo riceveva ecc ecc ecc” ponendo l’accento sulle eccezioni! La verità è che costoro già lavoravano in nero prima che il reddito esistesse altrimenti sarebbero morti di fame mentre adesso, grazie ai controlli ad esso collegati, sono stati scoperti e puniti (col Reddito che perderanno definitivamente)! Non solo! Siccome abbiamo citato le eccezioni va evidenziata in primo luogo la regola (che invece viene ignorata dai media) e cioè che adesso un milione di cittadini non deve rivolgersi più al nero (un milione di persone che lavoravano in nero o erano in procinto di farlo!).

Brutto da dire ma il liberista locale, nostrano, spesso non si rende conto di essere infettato da una specie di virus mentale (mentalità dell’orticello) che lo spinge ad ammirare chi sta al piano di sopra (i ricchi rentiers che però sono coloro che parassitano/tassano l'economia per un centinaio di miliardi l'anno!) ed anziché tendere a prenderlo a calci nel sedere finisce per puntare il dito contro le ultime ruote del carro.

Elogio al Reddito di Cittadinanza quindi sperando che ben presto venga corretto (non certo annullato come vorrebbero molti sfruttatori del lavoro in nero) rendendo obbligatoria l’accettazione del primo lavoro congruo e modulandolo in base al costo della vita provinciale. E' mia opinione inoltre che chi presenta un certificato di invalidità lieve debba comunque essere indirizzato verso lavori di cittadinanza attiva; i lavori di questo tipo non sono pesanti né finalizzati al PIL ma forniscono un servizio di tipo diverso (come può essere l'aiutare le persone ad attraversare una strada magari vicino le scuole, o il portare la spesa agli anziani ecc ecc ecc).
E se il lavoro in una regione non c'è? Meglio un assistito che un lavoratore in nero o un accattone...questi costano di più e non sono un bel biglietto da visita.
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    reddito cittadinanzardc





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