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Politica
Governo, 60 milioni di italiani appesi alle votazioni di 90 mila sconosciuti
Foto www.beppegrillo.it

Ma come è  possibile che la settima potenza industriale del mondo, terra di santi, poeti e navigatori del calibro di Leonardo da Vinci, Raffaello, Giotto e Cristoforo Colombo e i suoi 60 milioni di cittadini debbano mettere il loro futuro nelle decisioni di un referendum sulla piattaforma Rousseau.

Rimanere appesi alle scelte di molto meno di 100 mila sconosciuti di cui non si sa nulla , persone rispettabili che potrebbero essere scienziati, ballerini, cantanti, medici o muratori ma che, con tutto il rispetto non possono decidere della sorte di un intero paese. Certo perchè in caso di un voto negativo il Governo Draghi, forse, potrebbe non nascere.

Fortunatamente l’errore storico di un voto popolare è stata superato dalla consapevolezza e dal timore di un voto contrario che gli stessi dirigenti  grillini avrebbero temuto.

Ed allora dopo un pressante lavaggio del cervello da parte del capo storico Beppe Grillo e dal capo virtuale Luigi Di Maio si è trovato un compromesso machiavellico. Fra l’altro il capo storico in questa occasione, più di altre volte, è sembrato una figura triste, impreparata di fronte ad un gigante politico ed economico del calibro di Mario Draghi ma una figura senza vergogna alcuna nel mettersi quasi sullo stesso piano di colui che ha sempre attaccato senza pudore.

Certo il referendum è in corso ma la domanda posta è del tipo che prevede una sola risposta, quella affermativa.

“Volete voi stare in un Governo Draghi che ha deciso di inaugurare un grande ministero di transizione ecologica?” un po’ come dire agli uomini se avrebbero piacere , il giorno della loro dipartita, di andare in Paradiso dove verranno accolti da settanta vergini.

Quello che invece impressiona è la testardaggine con la quale un Movimento che è stato capace di giravolte impossibili anche al grande Tiramolla, il super eroe di gomma dei fumetti  di un’epoca fa, non sia stato capace di lasciar perdere una piattaforma utile forse solo a qualcuno.

E così il number one dei banchieri europei, comandante vittorioso di epiche battaglia contro tutto l’establishment europeo non solo è stato costretto a parlare persino con colui che lo ha descritto come il peggio del peggio ma ha dovuto “obtorto collo” ritardare la salita al Colle in attesa del risultato della curiosa votazione online.

Non c’è mai limite al peggio ma quello che stiamo vivendo in queste ore potrebbe concorrere per un posto sul podio.

 

  

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