Governo, Conte deluso ma va avanti. "Numeri non straordinari, bisogna correre"
La crisi di governo è stata scongiurata in extremis, con la fiducia a Conte strappata all'ultimo secondo, ma manca la maggioranza assoluta. I sì di Ciampolillo e Nencini hanno portato a 156 i voti favorevoli, ma è lontana la quota 161, necessaria per governare in sicurezza. Questo il premier lo sa bene e da una parte - si legge sul Corriere della Sera - è soddisfatto, "perché si va avanti e adesso bisogna correre, per superare l’emergenza sanitaria e la crisi economica". Dall’altra, a Palazzo Chigi c’è preoccupazione perché i numeri, è chiaro, "non sono straordinari". La sofferta fiducia di Palazzo Madama è per Conte "un punto di partenza", ma il finale è incerto. Se tra un paio di settimane i numeri non saranno lievitati, Conte dovrà arrendersi a salire al Colle.
Il premier deve trovare in fretta almeno cinque, sei «costruttori », anche perché i senatori a vita Segre, Monti e Cattaneo spesso non prendono parte ai lavori di Palazzo Madama. Diversi ministri - prosegue il Corriere - ritengono inevitabile, da qui a poco, il passaggio ad alto rischio verso un Conte ter. Lui non vuole arrendersi, ha digerito il rimpasto e non si fida ad andare oltre. «Conte non promette posti, gioca pulito», assicurano i suoi. E comunque, se pure fosse, nel piatto ci sono solo Agricoltura, Famiglia e un sottosegretario.Poi c’è la delega ai Servizi segreti, che sembrava destinata al segretario generale di Chigi Roberto Chieppa e che invece potrebbe tornare in palio.
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