Politica
Governo: Def, nel 2023 crescita verso lo 0,9%. Nomine, settimana decisiva

Domani in Cdm il documento di economia e finanza, la base 'macro' sulla quale poi si imposterà la prossima manovra. La partita delle nomine verso la chiusura
Def in Cdm, crescita prevista nel 2023 verso lo 0,9%: deficit al 4,3%
Il 2023 si dovrebbe concludere con una crescita dello 0,9% e con un deficit al 4,3%. Queste le stime del Governo che domani porterà in consiglio dei ministri il documento di economia e finanza, la base 'macro' sulla quale poi, dopo i successivi aggiornamenti (la Nadef), si imposterà la prossima manovra di bilancio. Come ricostruisce l’Ansa, i rischi per la crescita sono sempre gli stessi: l'inflazione alta 'importata' con i prezzi petroliferi innanzitutto. E' inoltre ancora in discussione il Pnrr con il decreto atteso mercoledì in Senato.
Il governo, ed in particolare il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha già fatto sapere di essere comunque su una linea di "prudenza" nella gestione dei conti pubblici. Questo anche mentre in Ue ci si prepara a rimettere in moto il Patto di Stabilità e Crescita sospeso durante la pandemia con alcuni (la Germania) che chiedono un intervento sul debito decisamente forte: l'1% di rientro annuo contro lo 0,5 ipotizzato da Bruxelles.
Un impegno che per i Paesi ad alto debito come l'Italia sarebbe decisamente gravoso. In ogni caso le prospettive attualmente appaiono più rosee rispetto ai primi mesi dell'anno con l'inflazione che decelera anche se le tensioni sui prezzi sono state riaccese dalla recente decisione di tagliare la produzione di petrolio dell'Opec+. Altra incognita sono le politiche monetarie delle banche centrali decisamente restrittive proprio per contenere i prezzi. Su questo una proiezione più puntuale è attesa in settimana quando l'Fmi fornirà le nuove stime macro di primavera. La crescita mondiale è vista attualmente in decelerazione al 3%.