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Governo, Draghi furioso con Salvini e Letta. Inside Palazzo Chigi

Lapresse
Governo, che cosa pensa il premier della lite continua tra la Lega e il Pd
Per una volta (sembra quasi un miracolo) Pd e Lega sono d'accordo. Fonti del partito guidato da Enrico Letta e fonti del Carroccio rispondono allo stesso modo su che cosa pensi il presidente del Consiglio Mario Draghi del duello infinito e quotidiano tra Letta e Salvini, "il peggio possibile". Palazzo Chigi, spiegano fonti della maggioranza vicine al premier, "un danno per l'azione dell'esecutivo e anche per il Paese" il continuo botta e risposta tra il Pd e la Lega.
La sfida infinita su riaperture sì, riaperture no e coprifuoco sì, coprifuoco no viene vista dal capo del governo come un ping pong "stucchevole" e del tutto "inutile". Una ricerca di visibilità che rischia di logorare il governo. Draghi non si schiera né con Letta né con Salvini, ma tiene i rapporti con i due partiti più lontani della maggioranza (a parte gli incontri come quello di ieri con il leader Dem) attraverso i ministri Dario Franceschini e Giancarlo Giorgetti.
Ciò che a Palazzo Chigi non piace del Pd è, forse, il continuo rilancio anche e soprattutto in Parlamento (non solo sui media) di temi divisivi, proprio quelli che il premier nel suo discorso di insediamento in Parlamento aveva chiesto di mettere da parte. Due su tutti: il ddl Zan sull'omofobia e lo Ius Soli. "Il governo è nato per risolvere due emergenze, quella sanitaria (con il piano vaccinazioni che finalmente sta accelerando) e quella economica. Non per altro", spiegano fonti moderate della maggioranza.
E, in definitiva, per Draghi questo insistere sui temi divisivi altro non fa che gettare benzina sul fuoco delle polemiche e della fibrillazione politica. Per quanto riguarda il Carroccio, quello che non piace al presidente del Consiglio sono i toni eccessivi di Salvini (oltre ovviamente allo schiaffo dell'astensione sull'ultimo decreto Covid), quelle strong opinion leghiste che "mal si conciliano con un esecutivo di unità nazionale sempre alla ricerca di un difficile accordo".
L'impressione è che il segretario della Lega cerchi di inseguire Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia per non perdere troppi voti a destra - visti i sondaggi delle ultime settimane - mettendo così a rischio la tenuta del governo. Insomma, in vista soprattutto delle grandi riforme dei prossimi mesi - Fisco, pensioni, Pubblica Amministrazione - serve che i due contendenti sia diano una calmata. Anche se le elezioni amministrative di ottobre e la campagna elettorale estiva lasciano pensare che non sarà così.