Governo, Renzi mollato dall'Udc sulla Cirinnà. Alfano isolato - Affaritaliani.it

Politica

Governo, Renzi mollato dall'Udc sulla Cirinnà. Alfano isolato


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


La bomba politica esce sulle agenzie alle ore 11 e 10 di venerdì 5 febbraio. "Se ci sarà un asse tra Pd e M5S sulle unioni civili, l'Udc ne prenderà atto. Non ci resterà altro da fare che uscire dalla maggioranza", afferma il segretario nazionale dell'UDC, Lorenzo Cesa, a margine dei lavori della Direzione nazionale del partito, in corso a Roma. "Noi chiediamo senza se e senza ma al Pd che venga tolta dalla legge sulle unioni civili la parte relativa alle adozioni", ha aggiunto Cesa. "Non si ascolta solo chi urla ma bisogna dare voce anche a chi, come i bambini, non riesce a urlare ma ha comunque il diritto di essere tutelato. Se quella norma resta nel testo, ci saranno conseguenze molto pesanti per quello che ci riguarda. Decisioni che assumeremo in direzione nazionale. Noi continuiamo a difendere fino in fondo i valori in cui crediamo", ha concluso il segretario Udc.

Cade Renzi? Crisi di governo? In realtà no, perché all'interno del gruppo di Area Popolare a Palazzo Madama i senatori Udc sono soltamente due. Antonio De Poli, fedelissimo di Cesa, e Pierferdinando Casini, che, come si sa, si muove in autonomia e quindi non è detto che segua le indicazioni di Cesa. Fatto sta che due senatori in meno non mettono a rischio il premier, che conta sui fedelissimi verdiniani. Ma l'uscita del leader post-democristiano mette in serio imbarazzo Angelino Alfano. Che negli stessi minuti ha affermato: "Io non ho mai minacciato il governo sul caso delle adozioni per le famiglie omosessuali, farò di tutto per arrivare a un accordo. Il Pd, però, si dimostri partito della nazione dato che la maggioranza degli italiani è contro le adozioni gay" Sul Ddl Cirinnà - ha spiegato il ministro dell'Interno - voto sì se si tolgono le adozioni per i gay. Io sono a favore dei diritti per le coppie anche omosessuali. Sono assolutamente aperto".

Il punto politico è chiaro ed evidente. Alfano non vuole aprire la crisi di governo, anche se il Pd vota la Cirinnà (stepchild adoption compresa) con il Movimento 5 Stelle. Non a caso l'Ncd è stata "ricompensata" pochi giorni fa con un generosissimo rimpasto che ha scatenato l'ira della minoranza dem. Ma in Area Popolare è in corso un vero e proprio terremoto. L'uscita dell'Udc, qualsiasi decisione prenda Casini, isola Alfano e rafforza il gruppo di Quagliariello e Giovanardi (Idea) che hanno già abbandonato la maggioranza. E infatti lo stesso Giovanardi, sentito da Affaritaliani.it, attacca la posizione del ministro dell'Interno che afferma di non volere la crisi di governo in quanto il ddl sulle unioni civili è un provvedimento parlamentare e non governativo. "Alfano fa un ragionamento totalmente sbagliato. Ricordo che al tempo dell'aborto e del divorzio i democristiani al governo subirono un'azione parlamentare e quel governo era estraneo. Ma i democristiani votarono contro. E sanno anche le pietre che il sottosegretario Scalfarotto ha fatto adirittura lo sciopero della fame, la Boschi ha affermato che per il governo la Cirinnà è vitale e lo stesso Renzi ha dettato tempi e modi del provvedimento. La posizione di Alfano è a dir poco grottesca", conclude Giovavardi.