A- A+
Politica
Green Pass: Draghi avanti, ma con cautela. Una bomba pronta a esplodere...

Se la scelta del Green pass Made in Italy voluta da Mario Draghi, pur con tutte le buone intenzioni politiche e le buone ragioni di ordine sanitario, è comunque discutibile perché resta una scommessa, è un fatto che sta già dividendo gli italiani in due fronti rischiando una frattura sociale nel Paese 

Al di là delle buone intenzioni del premier (“Il passaporto vaccinale non è una limitazione alla libertà, ma una garanzia di sicurezza, un lasciapassare per godersi le ferie e guardare con fiducia al futuro”) nella maggioranza di governo c’è chi (la Lega, ma non solo) ha dovuto ingoiare il rospo e chi nel Paese si sente economicamente colpito o socialmente discriminato: non si tratta solo di “No vax” ma di italiani che sempre più si sentono sotto accusa, bersaglio di una campagna d’odio insensata quanto deleteria.

C’è poi, questione tutt’altro che secondaria e scontata, il controllo della norma che dovrà essere fatta rispettare attraverso un discusso e discutibile sistema di sorveglianza ed anche di sanzioni. Insomma, una patata bollente, anzi una bomba ad orologeria pronta ad esplodere perché oggi nessuno sa se davvero il Green pass è la soluzione di un problema di cui ancora non si conoscono neppure le vere cause e le vere origini o è solo un tappabuchi pro tempore salva governi e salva politica oltre che manna dal cielo per le multinazionali farmaceutiche.  

Serve realismo e buon senso. Il Green pass non è una scelta imposta dalla Ue e anche fuori dall’Europa quasi nessun grande paese lo adotta, ad eccezione di Israele: negli Usa c’è forte resistenza alla vaccinazione (oggi sul 55%); in Russia resta molto bassa, sotto il 20%; idem in Cina dove una ipotesi di Green pass è stata osteggiata dalla popolazione, costringendo le autorità a soprassedere ecc. Nel Regno Unito dal 19 luglio c’è – pro tempore - il “liberi tutti” per la posizione liberista di Boris Johnson di far convivere gli inglesi con il Covid-19 scegliendo liberamente come comportarsi invece di dover rispettare regole imposte dal Governo e fissando la scadenza di settembre per offrire alla totalità della popolazione adulta la possibilitàdi essere vaccinata.  In pratica la prima versione del Green pass italiano (ne seguiranno poi altre…) è la copia riveduta e corretta già voluta in Francia dal “rigorista” Macron per evidenti motivi elettorali: potersi presentare ai francesi come il presidente che ha sconfitto il virus, ha fatto ripartire in autunno l’economia ridando la libertà a tutti così da poter raccogliere i frutti alle urne alle prossime presidenziali nella primavera 2022.   

E’ vero che dopo l’annuncio di Draghi dell’introduzione del Green pass le prenotazioni per le vaccinazioni sono aumentate – anche per il tam-tam mediatico e per il timore di diventare cittadini di serie B – ma è altrettanto vero che, all’opposto, c’è una parte degli italiani – pur minoritaria ma comunque consistente – che si è irrigidita pronta a scendere in piazza e a mettersi di traverso, o all’opposto, a chiudersi in se stessa, se non proprio in casa. Questi italiani non vanno isolati e demonizzati ma vanno recuperati al senso di comunità nazionale, al di là delle loro posizioni (legittime) sul Covid e sulle vaccinazioni proprio perché nessuno – neppure il premier Draghi – ha la verità in tasca e sa davvero come questa storia finirà e, comunque, quali strascichi lascerà in Italia e ovunque sul piano sociale, politico, economico in un contesto internazionale dove la pandemia ha messo allo scoperto una situazione di instabilità e precarietà con rischi addirittura per la pace nel mondo.

Qui, con il Covid, le sue varianti e le sue mille implicazioni, siamo nel campo delicato delle cose mutevoli: non servono imposizioni e anatemi ma moderazione e capacità di convincere, come ad esempio ha fatto e sta facendo in Inghilterra la Merkel che ha scelto la via mediana usando l’arma della convinzione per convincere a vaccinarsi, non quella della imposizione di fatto. Tanto meno serve far credere che la vaccinazione (pur utile per limitare contagi e morti) e il Green pass siano l’unico e insostituibile strumento di salvezza contro il Covid-19 e contro la variante Delta e le altre che forse seguiranno.

Ci sono altre medicine e altre terapie (anticorpi monoclonali ecc.) che non vengono sviluppate o messe sul mercato per la scelta di business delle multinazionali farmaceutiche che fanno e disfano come vogliono anche per la politica compiacente quando non collusa.

Niente è scontato, soprattutto rispetto ai sentimenti e agli orientamenti politici ed elettorali degli italiani come dimostrano anche gli ultimi sondaggi (Termometro Politico) con la fiducia nel premier Draghi in calo (53,5%) per la seconda settimana consecutiva, con il centrodestra davanti (Lega al 20,7%, Fratelli d’Italia 20,5%, Forza Italia 5,9%) e il centrosinistra in affanno (Pd 19,8%, M5S 15,9%  e le altre formazioni tutte sotto il 3% ad esclusione di Azione (3,3%). 

Commenti
    Tags:
    green passmario draghi





    in evidenza
    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    Ritratto di Francesco Muglia

    Tra gli uomini più invidiati del momento: ecco chi è il marito manager di Annalisa

    
    in vetrina
    Affari in rete

    Affari in rete


    motori
    Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

    Renault avvia colloqui tecnologici con Li Auto e Xiaomi in Cina

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.