Politica
Grillo torna sul palcoscenico: "Io leader politico? Scherzavo..."
"Io non sono un leader. Ho sempre odiato i leader. Come ci sono riuscito a creare un movimento che forse e' diventato il primo movimento italiano? Io scherzavo". Beppe Grillo e' un fiume in piena. E durante il suo spettacolo in scena a Milano parla di politica, esperienze personali e note biografiche. "Sono nato in un quartiere popolare, San Fruttuoso. Noi a Genova facciamo santa la frutta", scherza. E coinvolge il pubblico facendogli domande. A un signore in prima fila: "Non stai attento? Sei del Pd, lo vedo dalla faccia. Ora vengo li e' vi annuso". "Ora - continua - le persone come me vanno in depressione. Ma va bene a me piace la depressione perche' ti dice che devi cambiare. Nell'eta' delle caverne il depresso viveva piu' dell'ottimista che guardava la tigre e moriva dopo dieci secondi. Non voglio prendere gli psicofarmaci. E neanche andare in analisi da un estraneo. Allora ho preferito raccontare tutto a voi, far venire degli estranei qui da me".
Sto perdendo la mia liberta' . Ecco ora avete capito perche'" della scelta di tornare al teatro. "Voglio tornare ad analizzare la realta' come facevo prima, non distinguo piu'". Beppe Grillo inizia cosi' il suo nuovo spettacolo che sta andando in scena a Milano. Rivolgendosi alla platea, nella quale siedono Casaleggio e Di Maio, Grillo parla delle sue difficolta' negli ultimi anni. "E' una questione di liberta' - ribadisce - Sono stato anni con questo sdoppiamento di personalita'. Questo dualismo che ho dentro. Prevaleva prima il comico poi il politico" ma e'' complicato perche' "il comico ha il compito di non creare certezze, mentre il politico invece di essere perfetto. E allora come faccio io con questa dicotomia? Come analizzo la realta'? "
Grillo sul palco con un ologramma del Grillo politico parla del successo del Movimento 5 Stelle. "Abbiamo messo nelle istituzioni persone con la fedina penale pulita, sembrava impossibile. Abbiamo i parlamentari, ne abbiamo mandato via qualcuno, adesso sono rimasti in due ma va bene. Abbiamo 18 sindaci. E a meno che non abbiamo mandato via qualcuno nel frattempo, adesso sono rimasti in tre". Ironia sulle espulsioni e sulla politica. "E' un piano epocale il nostro - aggiunge semi serio -: la grande arca di Noe' che va fatta adesso. Noe' l'ha fatta quando non pioveva. L'arca dei grandi disadattati, dove imbarcheremo tutti, nani, ballerine". E conclude dicendosi sicuro che adesso arrivera' la lamentela dei nani che si sentono offesi. "Ma non era una pera per il culo - spiega - era una citazione". "La mia vita e' sempre stata giocata su una battuta", conclude.
"Cominceremo una fase nuova. Io non sono andato via, sono in mezzo a voi, guardo e voglio capire. Perche' noi dobbiamo cambiarlo questo paese e ognuno di noi deve fare la propria parte". Dopo circa due ore di satira, Beppe Grillo chiude il suo spettacolo parlando del suo impegno politico.
Prima di chiudere lo show rinnovando il suo impegno Grillo ha ironizzato sulle sue due 'anime', quella del politico e del comico. "Dovro' continuare a sopportare questo comico-politico - ha detto -. Deve uscire qualcosa di nuovo, non so ancora cosa. Ma deve uscire. Forse un'altra prospettiva di vita, forse un altra religione". Ed ecco che appare l'immagine di un Grillo con tunica bianca in versione santone. "Ci manca che vi beccate un Grillo trascendentale - interviene - Io che ho mandato affanculo mezzo mondo e' giusto che adesso tutti insieme mandiate affanculo me". E la platea non si e' fatta attendere.