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Politica
Nuovi equilibri di governo, crisi Ferrari, voto Usa: il 2020 oltre il Covid
(foto Lapresse)

I 5 FATTI PRINCIPALI DEL 2020/ DALLA CRISI DELLA FERRARI A QUELLA DI GOVERNO

Insieme al sondaggista Alessandro Amadori, Affaritaliani.it ha ripercorso i 12 mesi del 2020, un anno di avvenimenti spartiacque che hanno mutato il quadro politico italiano e internazionale. "Gli scienziati oggi con il Covid, come i magistrati ieri con Tangentopoli, hanno sostituito la politica", osserva Amadori ma anche “la crisi della Ferrari che riflette quella della politica italiana, entrambe caratterizzate da una strategia day by day". 

I 5 FATTI PRINCIPALI DEL 2020/ UN'ANALOGIA CON IL 1992: GLI SCIENZIATI OGGI COME I MAGISTRATI IN TANGENTOPOLI

"Ciò che hanno fatto i magistrati nella Prima Repubblica - spiega Amadori - cioè sussumere un ruolo che la politica non riusciva a esercitare, è solo un’analogia (le condizioni sono diverse), in qualche modo lo stanno facendo oggi i tecnici (gli scienziati ndr). È come se la politica avesse trovato la via di fuga ideale rispetto al

di pitro colombo
 

prendere delle decisioni che dovrebbero essere innanzitutto politiche. La governance che si è venuta a creare è sintomatica della debolezza della nostra politica e della mancanza di una visione che vada oltre la semplice ricezione di un parere tecnico".

I 5 FATTI PRINCIPALI DEL 2020/ 1°: LA PANDEMIA DA COVID-19

"La pandemia da Covid-19 in sé è il primo fatto principale del 2020. Questo fatto rilevante comporta due sotto-fatti: la sospensione della politica in termini di rappresentanza, il Parlamento pesa meno; e la funzione complementare se non implicitamente dominante dei pareri tecnici quindi una riduzione della politica stessa al recepimento dei pareri tecnici. Il che consente ai politici di non prendersi le responsabilità storiche rigorosamente politiche".

I 5 FATTI PRINCIPALI DEL 2020/ 2°: LA CRISI DELLA FERRARI 

"L’infinita crisi della Ferrari è il secondo fatto principale del 2020. Può sembrare una cosa micro apparentemente, si potrebbe pensare solo a una fase non positiva di un marchio storico del Paese, però la continuità di questa crisi, l’incapacità di un progetto ad affermarsi e il conseguente stillicidio di performance super deludenti di un marchio che rappresenta il meglio dell’Italia dal punto di vista tecnologico, simbolico, del brand reputation. Stiamo assistendo a una difficoltà estrema di reagire, anche qui come in politica, di prendere decisioni forti e veloci".

I 5 FATTI PRINCIPALI DEL 2020/ 3°: L'INAUGURAZIONE DEL PONTE DI GENOVA

"L’inaugurazione del Ponte di Genova è il terzo fatto principale del 2020. Ha dimostrato che nonostante il modello di governance attendista e minimalista, c’è stata velocità, coraggio e visione: è sembrato di essere tornati all’operatività italiana degli anni ’70 dove le cose si facevano nei tempi giusti, un recupero dell’operosità anche amministrativa. Questo è stato un modello di governace positivo dove la politica ha

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fatto la politica".

I 5 FATTI PRINCIPALI DEL 2020/ 4°: LA CAMPAGNA ELETTORALE AMERICANA

"La campagna elettorale americana è il quarto fatto principale del 2020. Gli Stati Uniti hanno rischiato una guerra civile. Trump ha provocato uno strappo istituzionale fortissimo e prima di questo strappo c’è stata una campagna elettorale ai limiti della tenuta del Paese; abbiamo assistito a un altro stress test sulla più grande democrazia del mondo che resta quella americana. La spaccatura profonda della società americana colpisce".

I 5 FATTI PRINCIPALI DEL 2020/ 5°: IL NUOVO EQUILIBRIO POLITICO ITALIANO DOPO LE ELEZIONI REGIONALI

"Il nuovo equilibrio politico che si è creato in base al voto regionale di settembre è il quinto fatto principale del 2020. L’Italia ha parlato e questo voto hanno un significato forte anche a margine dell’indebolimento della rappresentanza parlamentare. Più che parlare di vincitori o vinti c’è stato un riequilibrio del sistema. Non c’è più un partito dominante come il M5s nel 2018, la Lega nel 2019, ora non c’è più un partito che supera il 30% che tradizionalmente fa diventare quella forza politica il “partito della nazione”. Nel giro di 7-8 punti c’è un bel ventaglio di partiti, dal 15-16% del M5s al 23% della Lega passando per il 17% di FdI e il 21% del Pd. Il rapporto di forza dei partiti italiani è più simile a quello dei partiti tedeschi: uno scenario con quattro formazioni dove nessuno può esercitate un ruolo predominante".

 

 

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