Politica
Il mistero buffo dello Stadio di Roma
Costa 1,7 mld e il Comune è in default...
Avere uno stadio di proprietà' rappresenta un trend ormai consolidato in tutto il mondo pallonaro internazionale . possedere un'arena di proprietà' con a fianco alberghi, centri commerciali , ristoranti e altre amenità rappresenta una chiara opportunità' per far rendere il prodotto calcio 360 giorni all'anno e non solo nel corso dei fine settimana.
Stadi affittati per eventi di altre squadre , per concerti , per iniziative religiose, traffico di persone .Di tutto e di piu' con l'unico fine di aumentare i profitti.
All' Old Trafford del Manchester United solo di indotto si parla di 300.000 visitatori l'anno. Al Nou Camp del Barcellona fai la fila per entrare nel museo di uno dei club più' titolati al mondo o per comperare felpe, magliette o cappellini ufficialmente brandizzati . . Al Bayarena di Leverkusen costruito grazie alla multinazionale Bayer puoi affittare una camera nell'hotel dello stadio e all'ora della partita esci , fai due metri e sei gia' in tribuna .
Allo Juventus Stadium a Torino ,altro gioiello, trovi 8 ristoranti , il Museo del Club e 34000 mq di aree commerciali.
Tutti questi progetti hanno una loro precisa ragione d'essere , nascono da club ricchi, in città ' economicamente solide, con sponsor importanti come Mercedes Benz, Allianz, Bayer o Emirates con l'Arsenal. Senza tralasciare lo Stanford Bridge del Chelsea ,il Borussia Dortmund stadium o l'intramontabile Santiago Bernabeu del Real Madrid con alle spalle il Banco Mercantil.
Per queste ragioni qualche sorriso sorge spontaneo nelle simpatiche dichiarazioni 'cacio e pepe' di grandi sostenitori come l'allenatore Spalletti e il Totti nazionale o di protagonisti vari della pubblica amministrazione romana nel sognare ,o peggio , dare per fatto la costruzione del nuovo stadio . Un progettino tutto compreso da circa 1 miliardo e 700 milioni di euro.
Ed allora vale la pena di dare un veloce sguardo ai protagonisti della vicenda.
Cominciamo dalla squadra , la mitica Roma di James Pallotta che ha chiuso il bilancio 2016 con un bel 152 milioni circa di esposizione debitoria per la maggior parte con Unicredit. Sportivamente una gran bella squadra , finanziariamente non certo una ' macchina da soldi'.
Il secondo attore della partita e' Parsitalia del costruttore Luca Parnasi. L'imprenditore si e' offerto di costruire su terreni di sua proprieta' il nuovo gioiello a fronte di un aumento delle cubature.
Al momento pero' il Gruppo pare abbia portato avanti una ristrutturazione del debito di circa 450 con Unicredit. Milione piu' , milione meno.
Tutti si augurano che trovino partner piu' solidi ma al momento la situazione non sembra fluidissima.
E , dulcis in fundo , il terzo attore e' il Comune di Roma . Un comune praticamente in default , sostenuto da contributi straordinari del Governo ( leggi soldi pubblici ) per far fronte ai miliardi di debiti che ogni giorno saltano fuori : una volta dalle partecipate , un altra volta dal debito pregresso ( quello fatto dagli altri) insomma un 'black hole 'senza fondo.
E allora risulta un po' stonato tutto questo ottimismo di facciata degli amministratori pubblici, dei costruttori, della stessa squadra e della sua bandiera Totti se si considera la realtà' economica esistente.
Ma in fondo in questo paese e per la capitale ci si può benissimo ulteriormente indebitare per costruire uno stadio , caricandolo poi sulle spalle del sistema bancario e peggio su quelle dei cittadini contribuenti, magari nemmeno romanisti.
Solo un 'ultima parentesi : nella grande Milano 'da bere' la costruzione del nuovo Palazzetto dello Sport ,di soli 3500 posti a sedere , e' fermo da circa 8 anni . Ma questa e' tutta un 'altra storia.