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Politica
Il "tradimento"dei 5 Stelle un colpo mortale a tanti italiani
Conte Grillo Di Maio Lapresse

Il Movimento 5 Stelle aveva illuso tanti italiani con le idee di democrazia diretta, uno vale uno, con quelle innovative come il voto free sulla piattaforma, con quelle sorprendenti come facciamo “a meno di tutti” e  poi “due soli mandati e poi a casa”, o con quelle rivoluzionarie “apriremo il Parlamento come una scatoletta di tonno”.

E poi quanti italiani con poca arte e nemmeno parte sognavano di poter sedere sui banchi romani da senatori o deputati?

O magari quanti senza uno straccio di laurea e competenza politica pari a zero avrebbero sognato di arrivare a sedersi a tu per tu con il ministro degli esteri russo o con quello francese, loro si ricchi di studi politici e lauree di peso?

Orbene il sogno si era avverato e quei tanti italiani che avevano con fiducia votato i pentastellati si sono trovati invece al governo un gruppo di personaggi che, purtroppo, non in malafede ma solo per incapacità politica, hanno fatto praticamente il contrario di quasi tutto quello che avevano promesso. Un paio di esempi sopra tutti: il disastro nella capitale a guida grillina e la promessa di non stare con nessuna forza politica. Roma è affondata tra i rifiuti e i grillini riusciti persino a fidanzarsi in maniera sorprendente con quasi tutto l’arco costituzionale.

Sui progetti portati a termine meglio stendere un velo pietoso ma quello che davvero fa più male è vedere come un movimento che avrebbe dovuto fare della democrazia e del rispetto degli iscritti due bandiere sventolanti sia sempre rimasto saldamente nelle mani del suo fondatore, il padre padrone Beppe Grillo che, di quel che pensavano gli iscritti, se ne è sempre simpaticamente fatto un baffo. Nella sua testa aveva un’idea, bella o buona che fosse, e ha cercato sempre coerentemente di portarla avanti. Costi quel che costi, anche la prossima scissione del Movimento.

Ed adesso nella battaglia finale tra il vecchio padrone e il nuovo potenziale gerente Giuseppe Conte per il controllo del tutto si sta assistendo al peggio del peggio: da una parte, le ansie dei politici grillini votati che adesso vedono all’orizzonte l’incubo della perdita della poltrona e dall’altra le delusioni degli iscritti al Movimento che guardano attoniti tutto quello che sta succedendo senza poter dire nulla.

Quanti dei senatori e dei deputati grillini ora stipendiati dagli italiani domani “licenziati e non votati” si troveranno senza lavoro?

Certo il reddito di cittadinanza continuerà forse ad esserci e magari per qualcuno potrà anche essere una boccata di ossigeno ma per gli altri? Non è dato sapere quale sarà il loro futuro.

Ma invece chi ripagherà quei poveri ed ingenui italiani che li hanno votati della delusioni subite?

Forse le “sardine”?

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