Il welfare entra nella scuola italiana ma nessuno lo sa
Con una lettera protocollata il 5 ottobre 2023, inviata a tutti i presidi didattici...
Bisogna ammetterlo: Valditara ci crede e sta facendo cose che nella scuola italiana non si vivevano dal 62 con la grande Riforma Gentile. Al di là del credo politico e dell’appartenenza, Valditara ha portato, anche in Italia, il welfare nella scuola. Con una lettera protocollata il 5 ottobre 2023, inviata a tutti i presidi didattici, ha ha voluto promuovere ufficialmente sconti e agevolazioni per tutti i dipendenti della pubblica istruzione. Treni, aerei, negozi, agriturismi, attività commerciali, istituti di credito e tante altre opportunità scontate fino anche al 30%. Una rivoluzione che, però, molti non hanno compreso o meglio, che l’ufficio stampa del Ministero di via Trastevere non ha saputo raccontare con una campagna di promozione per una rivoluzione cosi importante. A parte qualche timido passaggio sui media, più a sfondo politico che istituzionale, nulla si è letto o visto. Un vero peccato se si pensa alla ricchezza contenuta nella misura. Probabilmente al capo ufficio stampa del MIM è sfuggita la valenza che l’offerta riserva sia in termini di benefici economici che di cambio di passo per tutti i dipendenti della pubblica istruzione. Un vuoto comunicativo che la Cgil ha subito riempito parlando di “mancette”, politicizzando la cosa.
Ma qui, però, si va oltre il canonico rinnovo di contratto a cui i dipendenti pubblici sono abituati e che è, indubbiamente, per i sindacati, materia discutibile, qui si parla di portare una novità nel mondo della scuola, aprire alle politiche di welfare come nel resto dell’Europa e migliorare la vita a coloro che lavorano con i ragazzi. Allora diamoci un pizzico sul braccio e con un attimo di lucidità e onestà intellettuale, riconosciamo a Valditara di aver introdotto, finalmente, il welfare nella scuola italiana che certamente tanto ancora si aspetta e merita per il contributo che offre alla nostra società. E se la comunicazione istituzionale del palazzo non è stata dirompente, speriamo che almeno gli insegnanti abbiano compreso la grande novità voluta da chi guida il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
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