Irpef agricola, Salvini "regista". Così la Lega ha convinto FdI. Inside - Affaritaliani.it

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Irpef agricola, Salvini "regista". Così la Lega ha convinto FdI. Inside

Di Alberto Maggi

Depositato l'emendamento firmato dal ministro Giorgetti

Ora la battaglia si sposta in Europa. E decisive saranno le prossime elezioni dell'8-9 giugno

Il governo ha depositato l'emendamento per l'esenzione dell'Irpef agraria che sarà inserito nel decreto Milleproroghe. Il testo, firmato dal ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, prevede l'esenzione totale per i redditi fino a diecimila euro ed un dimezzato dell'Irpef per quelli tra i diecimilia ed i quindicimila euro. La misura avrà la durata di due anni.

COME SI E' ARRIVATI ALL'INTESA - Solo ieri mattina la partita del sostegno governativo al settore degli agricoltori sembrava un partita chiusa. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, Fratelli d'Italia, in un'intervista a La Stampa, affermava: "Difficile fare di più, ho parlato con Giorgetti. La Lega capirà". In sostanza, sembrava che l'unico intervento dell'esecutivo, con un emendamento al Decreto Milleproroghe, sarebbe stato il ritorno dell'esenzione Irpef fino a 10mila euro, così come annunciato la scorsa settimana dalla premier Giorgia Meloni dopo l'incontro con i rappresentanti (non tutti) delle categorie di coltivatori e allevatori.

Ma Matteo Salvini non si è dato per vinto. Ha riunito nel primo pomeriggio i suoi più stretti collaboratori e gli esperti del Carroccio del comparto agricolo. E, dopo il vertice, è scattata la partita di mediazione con Palazzo Chigi e con il dicastero delle Politiche Agricole guidato dal "cognato d'Italia" Francesco Lollobrigida. A sera la mediazione del vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha prodotto un nuova riformulazione dell'intervento dell'esecutivo, che non corrisponde esattamente alle richieste iniziali della Lega (tornare all'esenzione totale come nella Legge di Bilancio per il 2023) ma che ha piegato le resistenze di Fratelli d'Italia. Con Forza Italia che è rimasta sostanzialmente alla finestra in questa partita interna al Centrodestra.

Niente Irpef per i titolari di redditi agrari e dominicali fino a 10 mila euro e dimezzamento delle tasse per gli agricoltori con redditi compresi tra 10.000 e 15.000 euro. Del bonus potranno però beneficiare  gli imprenditori agricoli professionali e i coltivatori diretti in forma individuale o in società semplice, questa la soluzione finale che, nonostante le parole di Ciriani di lunedì mattina, contemplano un ampliamento dell'esenzione Irpef grazie alla mediazione e alla trattativa portata avanti in prima persona da Salvini, regista dell'operazione. Ora la battaglia si sposta in Europa. E decisive saranno le prossime elezioni dell'8-9 giugno.

Già la Commissione europea ha fatto delle aperture, insufficienti, ma un segnale da Bruxelles è arrivato. Se davvero il Centrodestra riuscirà, nonostante le divisioni, i veti e le perplessità, a costruire una maggioranza nuova mandando Verdi e socialdemocratici all'opposizione, il contestatissimo Green Deal verrà cambiato completamente. E su questo anche il Ppe pare d'accordo. Ieri Letizia Moratti, presidente della Consulta di Forza Italia, ha parlato della necessità di una svolta e di un ambientalismo non ideologico ma pragmatico che non penalizzi l'economia europea e italiana, agricoltura in testa. Su queste basi, si potrebbe costruire anche in Europa - vedremo i voti dell'8-9 giugno - una nuova maggioranza che modifichi radicalmente le politiche ultra-green portata avanti in particolare dall'olandese Frans Timmermans.