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Italia-Turchia, Meloni ponte anche con il Medio Oriente. Con Erdogan piena intesa su migranti, commercio, Ucraina e rapporto con Trump

Continua la strategia internazionale della premier. Inside

Di Alberto Maggi

Meloni sempre più in contrapposizione rispetto a Macron

La visita a Roma del presidente turco Recep Tayyip Erdogan si inquadra perfettamente nell'attività diplomatica che Giorgia Meloni sta svolgendo ormai da settimane, se non mesi, sullo scacchiere internazionale. Il primo punto dei rapporti con Ankara è certamente il legame della difesa comune europea che secondo la presidente del Consiglio deve essere in chiave transatlantica e quindi in chiave Nato (della quale la Turchia fa parte) e in strettissima connessione con gli Stati Uniti di Donald Trump senza strappi con gli Usa come vorrebbe Emmanuel Macron. Italia poi ponte non solo verso l'Africa con il Piano Mattei ma anche verso il Medio Oriente proprio grazie ai buoni rapporti con Erdogan, sia in chiave geopolitica che economica. Perché tra Roma e Ankara si punta dopo il vertice di oggi a rafforzare l'interscambio commerciale (non si sa mai in tempi di dazi e in attesa di un accordo con la Casa Bianca è meglio diversificare) soprattutto sul fronte dell'energia, del gas e del petrolio con commesse importanti per le aziende italiane, anche sul fronte militare.

Poi ovviamente c'è il tema dell'Ucraina e della possibile tregua-pace con la Russia. Meloni sostiene gli sforzi di Trump ma sa che Erdogan gioca un ruolo chiave essendo un Paese Nato con buone relazioni con Vladimir Putin ed è quindi fondamentale per raggiungere un'intesa. E infine non può certo mancare il tema immigrazione e lotta ai trafficanti di esseri umani, ovviamente non dal Mediterraneo come con la Tunisia ma attraverso la cosiddetta rotta balcanica. E su questo punto la Turchia svolge un ruolo determinante per arginare e fermare sempre di più, nell'idea della premier, gli arrivi di migranti irregolari dalla porta del Friuli Venezia Giulia. Un'intesa piena e un ottimo bilaterale, spiegano fonti di Fratelli d'Italia, che rende ancora più consistente il peso politico di Meloni nel quadro geopolitico non solo dell'Unione europea e non solo dei rapporti con Trump.

LE PAROLE DELLA PREMIER MELONI DOPO L'INCONTRO CON IL PRESIDENTE TURCO ERDOGAN - "La cooperazione" sull'immigrazione tra Italia e Turchia, sta funzionando molto bene e ha portato in questi ultimi anni al sostanziale azzeramento delle partenze di immigrati irregolari dalle coste turche”, commenta Giorgia Meloni a termine dell’incontro a Roma con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Dopo aver ringraziato il governo turco per la proficua collaborazione nella gestione dei flussi migratori, "intendiamo continuare a lavorare in questa direzione", aggiunge la premier. Con Erdogan, prosegue, "abbiamo toccato ovviamente anche altri punti. Non da ultimo la lotta contro le organizzazioni criminali, contro il terrorismo e i trafficanti di esseri umani".

Riguardo alla dichiarazione congiunta adottata oggi, la presidente del Consiglio spiega che conferma “la solidità dei nostri rapporti e oggi getta le basi per rafforzare ancora di più il nostro partenariato". E ancora. “Abbiamo superato con cinque anni di anticipo l'obiettivo dell'interscambio di 30 miliardi di dollari fissato in occasione dell'ultimo vertice intergovernativo. Ora abbiamo fissato un nuovo obiettivo, ossia che nel medio periodo l'interscambio raggiunga i 40 miliardi di dollari. Richiede molto lavoro ma entrambi possiamo contare sul dinamismo delle nostre aziende".

Meloni parlando anche degli Europei di calcio del 2032 ribadisce la volontà per Italia e Turchia di “condividere la responsabilità di organizzare insieme gli Europei di calcio, una grande sfida per entrambi i nostri Paesi". Parlando poi delle questioni internazionali, Meloni osserva che la "nuova dichiarazione unilaterale da parte russa" di una tregua di tre giorni "è un'iniziativa di cui prendiamo atto ma è tutt'altra cosa rispetto a quello che è necessario. Rinnoviamo l'auspicio che la Russia dimostri volontà di fare la pace come ha saputo dimostrare l'Ucraina. L'Italia – continua - ribadisce il pieno sostegno agli sforzi del presidente Trump per arrivare a una pace giusta e duratura in Ucraina", e "penso che l'incontro a San Pietro fra il presidente degli Stati Uniti e quello ucraino abbia avuto un significato enorme. Nutriamo tutti la speranza che possa rappresentare un punto di svolta".

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