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Politica
"La Piazza", Matteo Salvini: "Sono pronto a fare il Presidente del Consiglio"
Angelo Perrino Matteo Salvini

Per la terza e conclusiva serata dell'edizione 2021 de “La Piazza”, il direttore di affaritaliani.it Angelo Maria Perrino ha intervistato Matteo Salvini, leader della Lega, che si è detto pronto a proporsi come Presidente del Consiglio 

Il confronto con Matteo Salvini è partito dal caso-Lamorgese, vista la posizione molto critica della Lega sulla titolare del Viminale: "Faccio parlare i numeri: veniamo da un anno e mezzo di divieti e sofferenze, in più abbiamo vissuto un'estate paradossale: rave party allucinanti, con stupri e droga, senza che nessuno intervenisse, baby gang in giro sulle riviere. Gli sbarchi sono una parte del problema: 40.000 arrivi solo via mare e non è ancora finito agosto. Nel 2019, quando eravamo al governo, c'eravamo fermati a 5.000. Ieri Conte vi ha detto che Lamorgese ha detto sta facendo meglio di quanto facemmo io e lui, ma i numeri dicono ben altro. È un problema anche sanitario: in Africa i vaccinati sono solo il 2%. Aggiungiamo il problema dell'Afghanistan, con immagini che rinforzano l'idea che non si può dialogare con chi uccide, stupra e nega la libertà alle donne. La fuga sghangerata degli Usa ha fatto rializare la testa ai terroristi islamici, non solo in Afghanistan. Se non riusciamo a controllare un rave party, come possiamo affrontare un settembre che sarà complicato? Il ministro dell'Interno faccia il suo lavoro, presidiando i confini, o lo lasci fare ad altri".

Perrino ha sottolineato come sul punto il centrodestra non sia particolarmente unito, visto che Giorgia Meloni ha anticipato la Lega con una sua mozione di sfiducia, mentre le ministre Gelmini e Carfagna hanno ribadito che Forza Italia non intende votarla: "Il fatto che due ministre di FI difendano un ministro del Pd che sta lavorando male mi sembra una cosa curiosa", ha detto Salvini. "Giorgia Meloni fa il suo mestiere, essendo all'opposizione. Noi siamo al governo, come ci hanno chiesto gli italiani per non lasciare campo libero a Pd e M5S, però ci siamo per risolvere i problemi, come quelli del turismo e della disabilità, dei quali si occupano nostri ministri. Lo stesso vale per la sicurezza e se il ministro che se ne occupa non è in grado di garantirla, lascio a Draghi trarre le conclusioni. Alcuni ministri stanno facendo bene, altri no. L'allenatore di una squadra a un certo punto deve cambiare i giocatori che non stanno rendendo, inserendo qualcuno di più fresco. Questo governo è nato dall'emergenza, ma la squadra deve girare a pieno organico". 

Sulla questione fiscale, Salvini ha detto di non aver rinunciato alla flat tax: "L'abbiamo difesa per chi ha fino a 65.000 euro di reddito e il nostro obiettivo è salire a 100.000 euro. Non sarà però un governo con Pd e M5S ad approvare la rivoluzione fiscale che il centrodestra ha in testa. Quando ci saranno le elezioni, sarà il primo punto del nostro programma. La flat tax per le partite IVA ne fece aprire 500.000 nuove, soprattutto al Sud. L'evasione fiscale si combatte abbassando le tasse". 

Sulle prospettive per il Quirinale e per Palazzo Chigi, Salvini ha detto: "Oggi è presto, se ne parlerà a febbraio. La priorità oggi è riaprire scuole, bloccare le cartelle elettorali, parlare di Quota 100 che scade e va rinnovata (faremo di tutto per arrivarci). E' di pessimo giusto tirare per la giacchetta Draghi, come stanno facendo Letta e Conte. Lasciamo che sia lui, a gennaio, a decidere cosa vorrà fare, anche in base alla situazione di questo Paese, che mi auguro sia positiva e serena. Se si candidasse, sarebbe naturalmente autorevole, ma i nomi fatti adesso sembrano quelli del calciomercato. Parlando di politica estera, se ci fosse un Berlusconi avremmo più credibilità. Il centrodestra sicuramente, numeri alla mano, dirà la sua".

E sul fatto che Berlusconi abbia "fatto un pensierino" al Quirinale, Salvini è stato molto chiaro: "Ha ragione a farlo. Penso che abbia fatto molto per questo Paese e quindi, se avesse questa ambizione, ne avrebbe titolo".  Sulla prospettiva di elezioni anticipate avanzata da Giorgetti, il leader della Lega ha commentato: "In democrazia funziona così. Abbiamo accettato la richiesta di far parte di un governo di responsabilità nazionale. Sarebbe stato più comodo criticare dall'opposizione, invece ci siamo rimboccati le maniche per ricostruire il Paese. Lavorare con Pd e M5S è complicato, ma lo faccio perché penso che serva al Paese. Quando si voterà, saremo pronti. Stiamo già pensando all'Italia dei prossimi 20 anni. Deciderà Draghi, che sicuramente è uno dei pochi ad avere l'autorevolezza per guidare un governo così' complicato. Ma, ripeto, quando si voterà saremo pronti. Spero solo che non si ricominci a parlare di DDL Zan, Ius Soli e legge elettorale: parliamo dei problemi della sanità e del lavoro. Le imprese non hanno il problema di licenziare, ma quello che non si trova personale. Nemmeno proponendo stipendi fino a 3000 euro per fare il cameriere, perché la gente ha il Reddito di cittadinanza e arrotonda col nero. Presenterò a mia firma una proposta per rivedere (uso un eufemismo) questo provvedimento, che si è rivelato fallimentare".  

Sulla scadenza degli atti di riscossione, Salvini ha detto che proporrà una proroga: "È necessaria, viste le difficoltà economiche di tanti imprenditori e artigiani, schiacciati dalla concorrenza online. La pioggia di 60 milioni di cartelle esattoriali (la maggior parte delle quali è inferiore a 10.000 euro) sarebbe un disastro. Non parliamo di maxi evasori, ma di famiglie in difficoltà. Lavoriamo su rateizzazione, saldo e stralcio e rottamazione. Poi però ci vorrà una soluzione definitiva: ci sono più di 160 milioni di cartelle pendente, molte delle quali inesigibili. Draghi mi promise di risolvere questo problema, conto di farlo entro l'autunno".

Aperti gli interventi dal pubblico, Salvini ha risposto a un cittadino che gli ha chiesto conto della sua rigidità nei confronti del dialogo con i talebani, obiettando che, nonostante il calo di consensi, la Lega insista sulla stessa linea seguita sugli sbarchi e, agli albori della sua storia, con la proposta di secessione: "Siamo il primo partito italiano - ha detto - O gli italiani sono fessi o evidentemente non tutto è così sbagliato. Non mescolerei questioni diverse. Chiedere che l'immigrazione sia regolamentata non c'entra nulla con il dialogo con i talebani. Sull'Afghanistan c'è un governo in carica e c'è una costituzione vigente. Bisogna dialogare con le istituzioni democratiche, non con chi fa attentati e taglia gole". 

Sulla scuola e il problema di garantire le lezioni in presenza, ha detto: "Il sottosegretario Sasso sta battagliando per stabilizzare gli insegnanti precari, ma il M5S da mesi si oppone. Sulla riapertura ci sono passi in avanti: ieri ho parlato con la Regione Marche, che ha acquistato 500.000 test salivari rapidi che verranno messi a disposizione gratuitamente per gli alunni, e stanziato 9 milioni di euro per i sistemi di aereazione delle classi. Con questi passi, la scuola potrà essere in presenza. Aggiungo una riflessione sullo sport, dopo l'entusiasmo delle Olimpiadi: ho chiesto a Draghi di fare in modo che anche in Italia le ore di educazione fisica sia affidata ad insegnanti specializzati. I bambini si sono disabituati all'attività fisica e ci sono tanti laureati in scienze motorie che non vedono l'ora di poter insegnare". 

Dalla platea sono intervenuti anche il Sindaco di Ceglie Messapica Angelo Palmisano (FDI) e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (Pd). Nonostante le differenze ideologiche, il clima è stato molto cordiale: "Questo anno e mezzo lo abbiamo vissuto in trincea, quindi la politica in certe cose non c'entra più", ha detto Salvini. "Ringrazio tutti gli 8.000 sindaci e tutti i governatori di Regione, al di là dei colori politici, per quello che hanno fatto. Per fortuna che c'erano loro, perchè se avessimo dovuto aspettare il governo centrale saremmo ancora ad aspettare. Parlo da candidato Premier? No, parlo da chi non avrebbe mai pensato di vivere il coprifuoco, come i nonni sotto i bombardamenti. Lockdown, Milano deserta... è stato qualcosa di incredibile e i ragazzi ne hanno sofferto più di tutti. Se si toglie un anno di vita a chi ha 14-15-16 anni, quell'anno non glielo restituisce più nessuno. Per questo dobbiamo stare uniti, senza cancellare le differenze. Per esempio Letta insiste sulla patrimoniale e sulla tassa di successione, c'è chi vorrebbe l'aumento dell'IMU: da parte nostra ci sarà il no a nuove tasse fino a quando non torneremo alla normalità. Ieri qui da voi Conte ha proposto l'abolizione dell'IRAP: sono contento che, con qualche anno di ritardo, ci dia ragione. Lo avevamo proposto noi, sia al governo che all'opposizione, ma senza fortuna. Se si è accorto anche lui dell'assurdità di una tassa che fa pagare chi è in perdita, tanto meglio. Benvenuto".

Salvini ha affrontato anche il tema della disabilità: "Le principali associazioni hanno chiesto lo 0,1% del Pnrr per aiutare le famiglie e combattere le barriere architettoniche. Bisogna fare di più. Sono 5 milioni gli italiani che hanno una disabilità di vario tipo. Il ministro Erika Stefani se ne sta occupando con grande impegno. Ho incontrato in Calabria i familiari di persone autistiche. L'Italia era l'ultimo Paese europeo a non aver riconosciuto la lingua dei segni: con un emendamento siamo riusciti a farlo, cosa molto importante per chi ha la sordità". 

Sull'unità del centrodestra alle prossime elezioni, Salvini ha detto: "Il mio obettivo è andare uniti, sia in Italia che in Europa. Se ci mettiamo insieme, possiamo fare il primo gruppo europeo veramente alternativo. Lo stesso vale in Italia, per il momento con chi sostiene il governo, per essere coordinati sui provvedimenti con proposte comuni. Poi alle prossime elezioni vogliamo essere tutti uniti, anche con FDI, per un centrodestra che si fondi sulle libertà e che metta al centro il cittadino e non lo Stato onnipresente. Nelle scorse serate avete parlato molto di ambiente: va tutto bene, ma intanto c'è il problema della crisi demografica. Se non investiamo sui figli, sulle famiglie, fra 30 anni rischiamo di avere un Paese green, ma vuoto. Concentriamoci sulla natalità o consegneremo al futuro un'Italia desolante".

Sulla possibilità di proporsi come Presidente del Consiglio, Salvini ha detto: "Lo sceglieranno gli italiani, quando si voterà. Sceglieranno tra centrosinistra e centrodestra e se (come penso) sceglieranno noi, chi prenderà più voti avrà l'onore e l'onere di prendere per mano il Paese. Quando ho fatto il vicepremier ho dimostrato che di cose ne sappiamo fare, quindi stiamo lavorando, stiamo studiando. Questo impegno lo pago anche personalmente: a differenza degli altri ospiti de La Piazza il 15 settembre sarò in Tribunale come imputato di sequestro di persona aggravato e continuiato. La pena prevista per questo reato è di 15 anni di carcere. Credo di aver dimostrato onestà, coraggio e competenza: se gli italiani lo vorranno, io mi sento assolutamente pronto. Per il momento lavoriamo sui problemi di domani: scuola, lavoro e salute".
 

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