Politica
Salvini rinasce con la linea pacata. L'opposizione interna non ha un leader
di Vincenzo Caccioppoli

La Lega alla ricerca dell'unità risale nei sondaggi
Ecco allora che i più nostalgici (ma forse anche i più deboli attualmente) sembrano volersi attaccare al grande vecchio, in attesa del nuovo Godot. Certo gli ultimi sconquassi elettorali, che sono stati però preceduti da quell’incredibile exploit delle europee del 2019 con il 34,8% di voti (la Lega di Bossi non aveva mai superato la soglia del 11%), hanno certamente indebolito la forza del segretario e creato malumori e dissensi, che sono adesso esplosi con forza, soprattutto al nord, dove la Lega è nata e dove aumentano le spinte propulsive verso l’autonomia e il federalismo, argomenti che con il nuovo corso nazional popolare inaugurato da Sqlvini nel 2013,, erano stati un po accantonati.
Ma in realtà la situazione potrebbe essere assai differente da quello che si pensa e che porta a credere chepresto ci possa essre una sorta di rivolta dal basso contro Salvini e i vertici romani del partito. E non è un caso che se si guarda agli ultimi sondaggi, si assiste, da settimane, ad un deciso assestamento del partito, che pare avere arrestato quella che pareva come una inesorabile discesa nei consensi. Questo vuol dire che il partito, come tutti i partiti travolti dal ciclone Meloni, (come nella passata legislatura era accaduto con l’exploit dei cinque stelle) inevitabilmente deve fare i conti con risultati elettorali certo non esaltanti.
Ma nello stesso tempo proprio la Lega sembra da qualche settimana aver invertito la rotta, al contrario di altri, come Pd e Forza Italia, tanto per fare un paio di esempi, che invece continuano nella loro discesa di consenso. Questo può probabilmente determinato anche da questo nuovo atteggiamento più responsabile e moderato da parte del segretario e del partito in generale nella sua azione di governo e non solo, se rapportato per esempio a quello del suo alleato Forza Italia, che sta creando più di un grattacapo all’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia. In campagna elettorale molti commentatori avevano invece previsto che il vero problema per il centrodestra, in caso di vittoria, sarebbe stata la innata irrequietezza del leader leghista e le sue grandi aspettative ed aspirazioni.