Politica
Salvini rinasce con la linea pacata. L'opposizione interna non ha un leader
di Vincenzo Caccioppoli

La Lega alla ricerca dell'unità risale nei sondaggi
D’altra parte già nell’esecutivo Draghi, il leader della Lega, aveva assunto una posizione di lotta e di governo, come d’altra parte è sempre stato nel dna della lega, fin dalle sue origini. Invece già nelle convulse settimane che hanno preceduto la formazione del governo, Salvini ha sempre incarnato la figura del mediatore e del pacificatore. E questo è valso alla Lega sicuramente maggior peso nell’esecutivo, rispetto a quello di Forza Italia, malgrado numeri alle urne pressoché identici. Il segretario leghista è sembrato da subito entrare nelle vesti del suo nuovo incarico, e malgrado qualche uscita prematura ed azzardata nei primi giorni ( l’istinto non lo si può frenare del tutto, ma l’autorevolezza e il carattere della Meloni sono servite a smorzare sul nascere gli slanci dell’alleato ), il suo atteggiamento è rimasto improntato ad una cauta sobrietà ( sempre chiaramente rapportata al personaggio), che pare davvero inusuale per uno come il leader leghista.
Evidentemente, ma qui forse si entra più nel campo delle ipotesi, Salvini, ha capito che un atteggiamento troppo aggressivo, basato su una campagna dai toni caricati e forti, che tanto aveva pagato nel 2018 e nel 2019, adesso non funziona più ed anzi stava ritorcendosi contro. La sua grande generosità e la sua eccessiva impulsività lo hanno portato a commettere errori ed imprudenze, derivate anche forse da una eccessiva fiducia in sé stesso e nei suoi collaboratori più stretti, dopo il grande successo ottenuto alle europee. Ma come tutte le persone intelligenti, il leader della Lega ha capito i suoi errori, sempre da solo, visto la sua idiosincrasia ad ascoltare e soprattutto a seguire i consigli del prossimo. “Come i veri leader sta ad ascoltare tutti, ma poi decide e agisce di testa sua.