Leonardo, il refusone "Affaris" su LinkedIn dell'ex compagno di Di Maio - Affaritaliani.it

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Leonardo, il refusone "Affaris" su LinkedIn dell'ex compagno di Di Maio

Come si presenta sul social network della business community il funzionario della Farnesina Carmine America, tra i designati per il Cda di Leonardo in quota 5S

Eh su, un po’ di attenzione. Proprio sul profilo LinkedIn, il proprio biglietto da visita presso la business community di tutto il mondo. Altrimenti poi come si fa a togliere argomenti ai perfidi detrattori anti-M5S, dalla politica ai pennivendoli, che non si son certo trattenuti nelle ultime 24 ore nell’accogliere con sommo dileggio la notizia della nomina dell’ex compagno di liceo (al Vittorio Imbriani di Pomigliano d’Arco) Carmine America a consigliere di amministrazione di Leonardo, il colosso nazionale della difesa controllato da Tesoro al 30%?

Siamo sicuri si tratti di un refuso, però, in grande, sul social network più diffuso in ambito professionale internazionale, accanto alla propria foto, America si presenta (non certo bene) così:Special Advisors to The Minister of Foreign Affaris of Italy”.

Affaris”? Forse l'ignaro America voleva dire Affairs, termine che l’amico di lunga data di Di Maio (poco avvezzo invece alle lingue straniere) conoscerà sicuramente non perché con quel cognome così non può non padroneggiare l'inglese, ma perché, dopo una laurea in giurisprudenza a Urbino e il master in Sicurezza Economica, Geopolitica e Intelligence alla Società italiana per l’organizzazione internazionale di Roma, ha vissuto a lungo a Washington, negli Stati Uniti. Capitale del potere federale a stelle e strisce, dov’è rimasto fino a un attimo prima di fare le valigie nel 2018 per tornare in madrepatria chiamato dall’ex capo politico dei Cinquestelle a prendere parte alla nuova avventura governativa giallo-verde.

Di Maio ha voluto America prima in Via Veneto al Ministero dello Sviluppo economico come “Consigliere speciale per la sicurezza e le relazioni internazionali”, portandoselo poi 14 mesi dopo alla Farnesina, sempre come “Consigliere speciale per la sicurezza internazionale e la politica di difesa”.

Insomma, uno stretto collaboratore finito ora nello spoil system grillino nelle grandi partecipate pubbliche. Osservando il curriculum, le skill per sedere nel board dell'ex Finmeccanica ci sono tutte: negli States ha concentrato la sua attenzione principalmente sulle relazioni transatlantiche e sui rapporti Italia-Usa, uno dei mercati core di Leonardo. Ha maturato esperienze professionali presso Mbda, lo Stato maggiore della Marina, la commissione Disarmo e sicurezza internazionale dell’Assemblea generale Onu e nel settore Difesa&Aerospazio. Inoltre, è socio del Centro Studi Americani

Com'è che si dice: la forma è sostanza? Speriamo di no, vista la macroscopica sciatteria su LinkedIn.