Politica
Lo storytelling di Giuseppe Conte che Mario Draghi dovrà smontare

Il film diverso dalla realtà raccontato dal passato Governo
Per troppo tempo l’avvocato del popolo Giuseppe Conte, magari ininconsapevolmente, ha raccontato agli italiani uno storytelling della realtà che adesso, in poco tempo, dovrà essere smascherato dal premier incaricato Mario Draghi.
Ma quali sono i punti centrali di un racconto al quale il Presidente Mattarella ha deciso di mettere lo stop?
“L’Italia ha fatto un lavoro sulla pandemia che tutto il mondo ci invidia” raccontava in primavera il premier, mentre nessuno dei suoi preparava i piani per gestire la seconda ondata di virus da tutti prevista. Anzi qualcuno era impegnato a scrivere libri su come l’Italia era stata capace di battere il Coronavirus. Uno di questi, in particolare quello del ministro della salute Speranza, ha battuto tutti i record di velocità fra l’uscita e il ritiro. Forse in questo flop superato dall’altro libro di un esponente del Governo “ Il portavoce” del potente Rocco Casalino.
“I miei ministri sono i migliori al mondo” sosteneva con enfasi e sicurezza Giuseppe Conte a chi gli parlava di rimpasto. Orbene i disastri della scuola con i suoi “irraggiungibili” banchi a rotelle del Ministro Azzolina, la totale confusione nei trasporti a responsabilità del ministro dei Trasporti De Micheli e l’incredibile flop del piano vaccinazioni non di un ministro ma di un deus ex machina come il Commissario Arcuri sono solo tre esempi di un distacco siderale tra il racconto e la realtà.
“Abbiamo un piano di vaccini predisposto da tempo e ci saranno vaccini per tutti” si raccontava mentre i primi contratti con Pfizer, Astrazeneca e Moderna scricchiolavano visibilmente. Adesso a Roma uno dei centri di vaccinazione che dovrebbe essere un modello di efficienza riesce a vaccinare qualcosa come 80 persone al giorno. Sarà anche un successo ma se lo si paragona ad un centro americano, a Denver in Colorado, che riesce a vaccinare 15000 persone al giorno la parola che si potrebbe usare con serenità potrebbe essere “un grande flop”.
“L’Italia si è fatta sentire all’estero e siamo riusciti a riportare i nostri a casa” raccontava sempre Conte riferendosi al successo, secondo lui e secondo Luigi Di Maio, di esser riusciti a riportare a casa dopo 120 giorni di prigionia incolpevoli pescatori di Mazara del Vallo. Senza dimenticare le figuracce fatte con l’Egitto riguardo ad un altro prigioniero innocente, il giovane studente Zaki e riguardo l’omicidio del ricercatore Regeni. Flop su flop ma fatti passare come successi ed anzi capacità di pressione sui due paesi che invece indifferenti a tutti permettono a migliaia di disperati di navigare verso le nostre coste.
“Stiamo chiusi in casa adesso per abbracciarci più forte a Natale” un altro leit motiv spiegato a reti unificate dal ex premier. La realtà è invece stata, purtroppo, ben diversa: tutti chiusi in casa, e pure per le festività.
E si potrebbe andare avanti così a lungo.
La verità è che l’ex presidente ha raccontato spesso era qualcosa di un po’ diverso dalla realtà.
La realtà dice che il paese è stato fra i primi purtroppo come numero di vittime, é quello che ha avuto le scuole chiuse per il maggior numero di mesi , ha perso un oceano di posti di lavoro,il PIL è caduto come in nessun altro paese e il debito, già grande, è esploso.
Che dire di più di un Governo, che fortunatamente è caduto?
Orbene tutto questo sfacelo è ben chiaro nella testa di Mario Draghi che avrà il compito di salvare il paese e , con i fatti, raccontare agli italiani un altro film, molto molto diverso da quello che da più di un anno qualcun altro ha messo in onda.