M5s, Casaleggio caccia Di Maio e Fico: "3° mandato? Vìola gli impegni"
All'interno del Movimento 5 stelle è in atto una battaglia senza esclusione di colpi. Nessuno molla di un centimetro rispetto alla propria linea, i filo governativi vogliono ridimensionare il ruolo di Davide Casaleggio, il presidente della piattaforma Rousseau. Mai il figlio del fondatore Gianroberto non ha intenzione di cedere il passo e anzi fa la voce grossa. "Spero vivamente - ha spiegato Casaleggio al Corriere della Sera - che questa fase di confronto non diventi solo un modo per ratificare quesiti già scritti o decisioni già prese. Mi piacerebbe ci fosse un dibattito sulle idee sul futuro dell’Italia e non sulle poltrone. Magari anche su quali investimenti del Recovery fund possano avere un maggior moltiplicatore in termini occupazionali, di fatturato per i settori e di valore per il Paese".
"Il terzo mandato - prosegue Casaleggio - è un problema solo per chi non vuole rispettare gli impegni presi o i principi del M5s . Molti parlamentari con cui ho avuto modo di parlare sono pronti a mettersi a disposizione per poter passare le esperienze accumulate alle persone che tra due anni entreranno nelle istituzioni al loro posto e auspicherebbero un programma più strutturato di passaggio di testimone virtuale. Si riconoscono facilmente, solitamente sono quelli che lavorano, rispettano le regole e non sono ossessionati dal parlare di poltrone ogni giorno".
"Il M5s - spiega ancora Casaleggio, alleato di Di Battista in questa battaglia interna - ha il maggior tasso di collegialità dello scenario politico italiano. Le scelte importanti sono prese da decine di migliaia di persone assieme. Da nove mesi il M5s si è già dotato di un’organizzazione collegiale di 200 persone, è il Team del Futuro battezzato da Luigi Di Maio e confermato da Vito Crimi a inizio anno. Un team coordinato da 18 persone. La soluzione più semplice credo sia chiedersi se questa organizzazione distribuita e capillare abbia bisogno di evoluzioni senza dover ogni volta cancellare quello che si è già fatto e ripartire da zero. In alcune interviste ho visto proporre segreterie partitiche che dovrebbero prendere le decisioni su candidature, programma e regole del M5s al posto degli iscritti. Questo snaturerebbe il M5s e ovviamente sarei contrario".
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