M5s, stretta finale sul nuovo statuto. Grillo: "Non voglio una mini DC"
Attesa per il faccia a faccia tra il nuovo leader politico e il padre fondatore
Movimento Cinque Stelle alla stretta finale per il nuovo statuto e la carta dei valori. Giuseppe Conte mira a presentare entrambi entro la prossima settimana e sta lavorando con Beppe Grillo per trovare la quadra. Sul contenuto si moltiplicano le indiscrezioni e le congetture. Nel fine settimana l'incontro decisivo tra il nuovo leader politico e il padre fondatore del M5s.
La contesa Grillo-Conte sullo statuto M5s
"Mi vuoi esautorare? Non permetterti, sai...". "Ma Beppe, come mai puoi pensare che farei una cosa del genere...". Questo sarà il tenore del confronto secondo il Messaggero. I due "vogliono andare d'accordo ma diffidano l'uno dell'altro".
"La distanza è sul terzo mandato", prosegue il quotidiano. Grillo insiste affinché resti il divieto. "Conte pretende un 10-20 per cento dei parlamentari meritevoli ammessi al terzo giro - così si fa il suo pacchetto di sfondamento, la corrente degli ultra-contisti - e la trattativa Beppe Giuseppi dovrebbe concludersi così: Grillo consente le deroghe, e in cambio ottiene la non eliminazione dei poteri del garante, cioé della sua persona, che Conte amerebbe tanto inserire nello statuto".
Grillo: "Non voglio finire come una mini DC"
In particolare, Grillo non vorrebbe che il M5s finisse come "una mini Democrazia Cristiana" o come "l'Udeur". E per questo vuole insistere su democrazia diretta, ecologia, partecipazione, pensiero, fantasia. Conte lo asseconda almeno a parole, scrive il Messaggero, "ma la tutela di Beppe non è, come prospettiva, in cima alle preferenze dell'ex premier. Che vuole essere il primus inter pares in un vertice a quattro: lui più tre vice ovvero (forse) Chiara Appendino, il fedelissimo ex sottosegretario Turco e l'amico Bonafade". La resa dei conti è vicina.
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