Politica
Manager valutati in base alle poltrone a disposizione. Ma Campo Dall'Orto...
Campo Dall’Orto si è permesso di circondarsi di esperti di societá americane con sedi in Italia, senza passare per le segreterie dei partiti ad offrire poltrone
Di Dom Serafini
New York City. Forse in Italia ci si rifiuta di capire come continui a funzionare il sistema del carosello dei manager per le societá a partecipazione statale. L’esempio ci viene dato dall’Ad della Rai, Antonio Campo Dall’Orto.
Seppur il regno di Renzi sia stato breve e disastrato, una cosa buona ha prodotto: ha messo a capo della Rai un manager che viene dal campo della televisione. Per l’Italia é stata una specie di rivoluzione copernicana. Prima di Campo Dall’Orto in Rai vi era un manager che veniva da Bank of America Merrill Lynch, Italia ed ora é diretto verso Alitalia.
Non sappiamo ancora se Campo Dall’Orto sará un bravo manager, ma é chiaro che il mondo politico (e di riflesso la stampa) italiano si é scaraventato contro l’esperto di televisione in Rai.
Bisogna accettare il fatto che in Italia per le societá a partecipazione statale, i politici non pensano ed agiscono in termini di risultati, rendimenti, innovazione e capacitá amministrative, bensí in termini di poltrone messe a disposizione per i vari entourage della coalizione governativa. Come si dice, fallire verso l’alto.
Per esempio: il boiardo di stato A potrebbe valere 50 poltrone per Fi, 20 per il Pd, 10 da spartire tra Alfano e Verdini e 5 per Sc di Monti; il boiardo B potrebbe valere 60 poltrone per i vari fuoriusciti della Dc in Fi (Socialisti, Liberali, Repubblicani), il boiardo C potrebbe valere 70 poltrone per il Pd. E cosí via per i soliti 60 managers che si danno il turno nelle 30 societá a partecipazione statale.
Campo Dall’Orto invece si é permesso di circondarsi di esperti che venivano da societá americane con sedi in Italia, senza passare per le varie segreterie dei partiti ad offrire poltrone. Come avrebbe detto Julia Roberts in “Pretty Woman”: big mistake.