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Politica
Mattarella convoca Draghi: "Governo di alto profilo". Appello ai partiti
(fonte Lapresse)

GOVERNO: MATTARELLA CONVOCA DRAGHI DOMANI ALLE 12 AL QUIRINALE

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha convocato per domani mattina a mezzogiorno al Quirinale il professor Mario Draghi.  

Mattarella: “Ora due strade: nuovo governo oppure immediate elezioni". Forte appello ai partiti per non andare alle urne. "Governo di alto profilo darò presto un incarico non politico" 

"Ora ci sono due strade alternative: dare immediatamente vita a un nuovo governo adeguato a fronteggiare le emergenze sanitaria sociale economica finanziaria o immediate elezioni anticipate" Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella dopo il colloquio con il Presidente della Camera Roberto Fico. "Conto di conferire al piu' presto un incarico per formare un governo che faccia fronte con tempestivita' alle gravi emergenze non rinviabili". 

"Entro il mese di aprile va presentato" il Recovery plan ed è "fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza perché quegli indispensabili finanziamenti vengano presto: restano due mesi di tempo per discutere il piano con un mese ulteriore per approvarlo da parte della commissione Ue, occorrerà successivamente provvedere tempestivamente" ad attuarlo. Lo ha spiegato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolinenado che "un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo e per qualche aspetto neppure potrebbe. Non possiamo permetterci di perdere questa occasione fondamentale per il nostro futuro".

Fico: manca unanime disponibilita' a dare vita a maggioranza

"Si conclude oggi il mandato esplorativo che il presidente della Repubblica mi ha affidato. A seguito del giro di consultazioni, a partire dalla forze politiche che sostenevano il precedente governo, ho promosso l'avvio di un confronto su temi e punti programmatici tra le medesime forze politiche. Ho comunicato al presidente Mattarella l'esito del mandato". Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, dopo il colloquio al Quirinale con il Capo dello Stato. "Allo stato attuale permangono distanze alla luce delle quali non ho registrato la unanime disponibilita' di dare vita a una maggioranza", ha aggiunto. Infine, Fico ha ringraziato "nuovamente il presidente Mattarella per la fiducia. E' tato un onore poter dare il mio contributo in un momento cosi' delicato della vita del nostro Paese".

Fico: ringrazio Mattarella, un onore poter dare contributo =

"Ringrazio nuovamente il presidente Mattarella per la fiducia. E' tato un onore poter dare il mio contributo in un momento cosi' delicato della vita del nostro Paese". Lo ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, al termine del colloquio con il capo dello Stato.

 

E' rottura, per Renzi troppi niet. Pd, inspiegabile

L'ultimo tentativo di trattativa per dar vita a un governo Conte ter sembra ormai fallito. Il presidente della Camera, Roberto Fico, dopo aver atteso la conclusione dei lavori del tavolo sul programma e aver svolto un rapido secondo giro con i partiti della maggioranza uscente radunati attorno al tavolo, sale al Quirinale. Prima di lasciare il suo studio a Montecitorio, la terza carica dello Stato sente al telefono innanzitutto Matteo Renzi. A seguire, tutti i leader dei partiti che hanno sostenuto il governo uscente. La trattativa 'parallela' al tavolo sul programma, portata avanti dai leader sulle 'caselle' della eventuale nuova squadra di governo, in corso sin dalla giornata di ieri, si e' consumata tra alti e bassi, stile montagne russe, interrotta da veti e controveti e da rialzi della posta. Fino al pomeriggio, quando e' apparso evidente che i margini di una convergenza sul Conte ter erano ormai troppo slabbrati per poter essere ricuciti. L'indizio che le chance di un accordo fossero ormai ridotte al lumicino e' arrivato quando Italia viva ha contestato il verbale di fine dei lavori del tavolo sul programma, in quanto non vi erano riportate le divergenze di vedute sui temi controversi. Poco dopo, un profluvio di messaggi e posizioni fatte filtrare dai partiti, che rendevano plasticamente incolmabile la distanza tra Pd, M5s e Leu da una parte e Italia viva dall'altra. E mentre i capigruppo lasciano alla spicciolata Montecitorio, rilasciando dichiarazioni divergenti sul reale stato dell'arte (per Boschi le "distanze rimangono", per Delrio "potrebbero essere colmate", per Leu "abbiamo fatto uno sforzo enorme"), arriva la conferma ufficiale di Matteo Renzi: "Bonafede, Mes, Scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocita', Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei niet dei colleghi della ex maggioranza", scrive il senatore di Rignano sui social. Quindi, quella che sembra la pietra tombale sul Conte ter: "Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato". Il leader di Italia viva, quindi, punta il dito sui giallorossi, e' colpa loro, si sono "arroccati". Diametralmente opposta la 'lettura' del Pd: "Renzi non rompe con Conte, ma con gli alleati", e' la posizione che emerge da fonti dem. Per il Pd, Matteo Renzi "vuole scegliere anche i ministri degli altri partiti. Di qui la rottura inspiegabile". Dura anche la reazione del Movimento 5 stelle che, come i dem, indica nel senatore di Rignano le responsabilita' della rottura: "Due giornate intense, il risultato credo sia chiaro a tutti. Abbiamo fatto passi avanti nei confronti di Italia viva con un obiettivo, dare al Paese un governo che potesse affrontare le emergenze. Da Italia viva abbiamo assistito ad attivita' quasi ostruzionistiche, con dei no a tutti i passaggi decisivi. L'unico loro obiettivo e' stato avere qualche poltrona in piu'", afferma il capo politico Vito Crimi, che chiosa, "e' Matteo Renzi ad aver posto dei veti". Dal fronte centrodestra, parole al vetriolo arrivano da Giorgia Meloni: "Lo spettacolo a cui stiamo assistendo e' indegno di una nazione civile". 

Crisi, Crimi: unico obiettivo Renzi poltrone, da lui veti

Due giornate intense, il risultato credo sia chiaro a tutti. Abbiamo fatto passi avanti nei confronti di Italia Viva con un obiettivo: dare al Paese un governo che potesse affrontare le emergenze. Da Italia Viva abbiamo assistito ad attivita' quasi ostruzionistiche, con dei no a tutti i passaggi decisivi. L'unico loro obiettivo e' stato avere qualche poltrona in piu'". Lo ha detto il capo politico del M5s, Vito Crimi. "E' Matteo Renzi ad aver posto dei veti", ha aggiunto. 

Fico è arrivato al Quirinale

Il presidente della Camera Roberto Fico è arrivato come previsto alle 20.25 al Quirinale per riferire al presidente della repubblica Sergio Mattarella.

Crisi: M5s, da noi nessun veto. Da Renzi pretesti per rompere

"Nessuna volonta' di aiutare il Paese nel momento piu' difficile, nessun interesse verso i cittadini italiani o a lavorare per l'interesse della collettivita'. Da parte di Matteo Renzi sul tavolo c'era solo la questione delle poltrone. Cosi' facendo ha dimostrato chiaramente che questa era la vera ragione per la quale ha provocato la crisi. Poltrone che ha chiesto, contrariamente a quanto sostenuto in questi giorni. Oltre a chiederle, il senatore di Rignano, voleva decidere anche per conto delle altre forze politiche". Cosi' una nota M5s. "Inoltre il Movimento 5 Stelle, contrariamente a quanto affermato da fonti renziane, non ha - si aggiunge - posto alcun veto. In queste ultime ore e nei giorni precedenti siamo stati concentrati sui temi e si bisogni degli italiani ma ci siamo trovati di fronte a un leader politico che voleva solo mercanteggiare e cercare pretesti per rompere".  

Fico sente Renzi e leader maggioranza prima salire al Colle

Il presidente della Camera Roberto Fico, secondo quanto si apprende, prima di recarsi al Quirinale per riferire al Capo dello Stato l'esito del mandato esplorativo, sta sentendo i leader della maggioranza uscente e il leader di Italia viva Matteo Renzi.

 

Crisi: Castaldi, Iv vuole poltrone e testa Conte. Voto vicino

"Altro che temi. Poltrone e testa di Conte nonostante una pandemia. Indegno. Elezioni vicinissime, a mio parere. E sono pronto: prontissimo". Cosi' il sottosegretario M5s uscente ai Rapporti con il Parlamento Gianluca Castaldi, su Twitter.

Governo, Fico alle 20:30 al Quirinale

Il presidente della Camera Roberto Fico alle ore 20:30 si rechera' al Quirinale. Lo fanno sapere fonti di Montecitorio. 

Renzi: hanno rotto ex alleati, ora ci affidiamo a Mattarella

"Bonafede, Mes, scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocita', Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei niet dei colleghi della ex maggioranza. Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato". Lo scrive su Facebook il leader di Iv Matteo Renzi. 

Governo: Pd, da Renzi rottura inspiegabile

"Renzi aveva fatto richieste sugli assetti di governo ancor prima che fosse dato l'incarico a Conte e poi la rottura inspiegabile". Lo fanno sapere fonti Pd aggiungendo che Renzi voleva scegliere anche i ministri del Pd.

Trattativa al palo, renziani pronti a governo istituzionale

"Se Pd e M5s non aprono - spiega una fonte di Iv - ci affideremo al presidente della Repubblica. Se ci fosse lo spazio per un altro governo non presieduto da Conte sarebbe sbagliato se Pd e M5s non aprissero, non farebbero gli interessi del Paese". Oggi pomeriggio in una call con Crimi, Franceschini e Speranza, Renzi sarebbe tornato a chiedere discontinuita'. Sui dicasteri di Bonafede e Azzolina, sui vertici di Anpal e Inps, sulla gestione del commissario all'emergenza sanitaria, Arcuri. La trattativa si sarebbe incagliata soprattutto sui ministri M5s, con il Movimento 5 stelle che avrebbe posto il veto sul cambio di alcuni nomi. La rottura per ora sarebbe poi sul programma, "hanno deciso di non aprire su nulla", ha fatto sapere Renzi ai suoi, spiegando di voler comunque percorrere la strada della mediazione fino all'ultimo ma premettendo di non vedere, al momento, dei margini di ricomposizione. "Ora sara' una lunga notte", spiega una fonte parlamentare della maggioranza. Intanto Leu e una parte del Movimento 5 stelle sono pronti ad evocare la prospettiva de voto anticipato. I capigruppo dem, Delrio e Marcucci, invitano ancora a percorrere la strada del dialogo. L'exit strategy e' che qualora Conte venisse incaricato di formare un governo potrebbe poi allargare la maggioranza. 

Crisi, Fico lascia Montecitorio. Atteso al Colle

Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha lasciato la sala della Lupa di Montecitorio dopo avere incontrato le delegazioni delle forze politiche di maggioranza che lavorano al programma ed è ora atteso al Colle per riferire al presidente Mattarella.

Crisi: Delrio, rimangono distanze ma credo siano colmabili

"Ci sono state discussioni approfondite su gran parte del programma, rimangono delle distanze, ma noi siamo fiduciosi che queste distanze possano essere collaterali da chi ricevera' il mandato". Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, lasciando la sala della Lupa di Montecitorio. "Io penso che queste distanze siano colmabili", aggiunge. 

Governo, De Petris (Leu): difficile soluzione diversa da elezioni

"Abbiamo fatto due giorni di lavoro molto importante, permangono pervicacemente i pareri negativi su giustizia, mi paiono incolmabili. Onestamente in questa situazione è molto difficile che possa accadere qualcosa di molto diverso dalle elezioni". Lo ha detto Loredana De Petris di Leu a proposito del lavoro al tavolo di maggioranza sul programma di governo. 

Crisi, Boschi: rimangono distanze fra partiti

"Rimangono le distanze sui contenuti. C'erano delle differenze e nonostante il lavoro di ieri e oggi queste distanze sono rimaste". Lo ha detto la capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi.

A quanto si apprende da fonti di Italia Viva al tavolo di maggioranza si e' deciso di non fare un verbale ne' un documento conclusivo. Non c'e' stato abbandono da parte di IV del tavolo ne' la mancata firma. Tutte le forze politiche hanno illustrato a Fico le proprie posizioni.

Crisi: trattativa arenata, per Renzi poche chance Conte ter 

Insomma, nessun passo avanti per il 'Conte ter', anzi Nelle ultime ore la trattativa si e' arenata, tra veti dei partiti e divergenze sul programma. Renzi con i suoi e' sempre piu' pessimista, secondo quanto spiegano fonti parlamentari di Iv. "Ormai non c'e' piu' niente da fare", il 'refrain' dei big ai quali Renzi ha sottolineato che non c'e' discontinuita' nei piani di M5s e Pd. Continuano a parlare di ministri ma sulle cose da fare dicono sempre le stesse cose, lo sfogo del senatore di Rignano. Persino il semplice verbale sulla fine dei lavori del tavolo sul programma non incassa il via libera dei renziani. Secondo 'boatos' di Montecitorio i dem avrebbero garantito ad Iv due ministeri di peso, con Orlando vicepremier. Ma i pentastellati avrebbero fatto muro su alcuni nomi. E soprattutto sui temi sul tavolo. E' vero che c'e' impasse sulle questioni discusse ai tavoli della maggioranza, ma M5s rimarca come l'apertura sulla riforma della prescrizione non e' da poco. "Iv non vuole l'accordo", tagliano corto nel Movimento 5 stelle e nel Pd.

E ora? Bisognera' vedere cosa l'esploratore Fico dira' al presidente della Repubblica, ma senza Iv non ci sono i numeri per il 'Conte ter'. Un eventuale secondo giro di consultazioni potrebbe esserci anche su un altro schema. Sullo sfondo diversi scenari. Il primo e' quello di un governo elettorale (e' la massima apertura che il Pd al momento sarebbe disposto a concedere) o di un esecutivo istituzionale. Ma al Senato sarebbe pronta una pattuglia di quasi 50 esponenti pentastellati a sbarrare la strada a questa ipotesi. "Conte - dice un ministro M5s - si e' dimesso per noi, per evitare che Bonafede possa essere sfiduciato. Dobbiamo seguirlo fino alla fine". I 'contiani', quindi, di fronte ad un 'piano B' affilerebbero le armi, disposti magari soltanto a far partire un governo senza fiducia che poi possa portare il Paese al voto. Ma di fronte al nome di Draghi ed eventualmente un appello alla responsabilita' delle alte cariche dello Stato c'e' chi sottolinea come non e' detto che non possa partire un governo non presieduto da Conte. Intanto il centrodestra ha ribadito che in un eventuale secondo giro di consultazioni si presentera' compatto. Ovvero che non si andra' in ordine sparso. "Il centrodestra - mette in chiaro Salvini dopo aver sentito gli altri leader - e' compatto e ha le idee chiare: non e' possibile che la sinistra perda altro tempo, le priorita' sono la salute e il lavoro degli italiani, non i litigi per poltrone e ministeri. Noi abbiamo le idee chiare su quello che serve per rilanciare il Paese, da un piano vaccinale serio al taglio delle tasse, dall'apertura immediata di tutti i cantieri fermi all'utilizzo piu' efficace dei fondi europei, da una profonda riforma della giustizia alla pace fiscale: basta chiacchiere, si e' perso gia' troppo tempo". Non ci sara' quindi un 'ni', o si appoggera' eventualmente un governo istituzionale o di 'salvezza nazionale' oppure si optera' per la strada del voto, osserva un 'big' dell'alleanza.

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