Mattarella? Un notaio siciliano. Salvini anti-democristiano
Il buono, il brutto e il cattivo - di Maurizio De Caro
Bentornato, caro Maurizio, ci è mancata la tua penna amabilmente corrosiva, il tuo approccio colto, denso, situazionista, anticonformista e fuori dal coro (che è anche il mio). D’accordo con te: viva il giornalismo colto e indipendente e abbasso gli Zucconi. Viva la disruption e il Cambiamento, abbasso i Gattopardi del Palazzo
Il buono, il brutto e il cattivo (01) Derive
Sergio Mattarella ha le sembianze nobili dei vecchi notai siciliani, non parla, sussurra, non cammina si materializza, attraversa le stanze del Palazzo senza modificarne l’arcaico silenzio. Come Clara Calamai in Profondo Rosso, si confonde con i quadri e con gli arazzi ma, ogni tanto, è costretto a fare il Presidente della Repubblica. Il Ministro è un giovane, rude, nordico, sicuro di se, l’anti-democristiano classico della profonda periferia industrializzata che ha costretto la ricca Milano a diventare altro.Ha un piano, ha vinto, ma non piace a quelli che decidono cosa ci deve piacere (nella moda, nel food come in politica), e il vecchio Notaio ha cercato in tutti i modi di dissuaderlo, ha cercato di spingerlo verso altre professioni liberali senza successo.
Niente da fare.
Un governo esiste, votato, forse meno litigioso di tutti gli ultimi venti, ma ha la brutta abitudine di decidere, di dire, fare, sembra che abbia un’idea, diversa da tutte quelle che hanno assassinato, nei decenni, l’identità del nostro paese.
A Trapani, il vecchio Notaio non vuole che il Ministro prenda decisioni popolari, e si sbilancia, rischia, in un continuo superamento delle prerogative istituzionali, ma soprattutto politiche, perché Sergio Mattarella ha capito che il Ministro fa politica ed è capace di farla, proprio come lui. Ovviamente vince, il Notaio è il banco, perché ha deciso che bisogna fare delle Istituzioni l’alveo sicuro dove la politica può giocare, costringerla in una camicia di forza superiore, far sentire l’ultima voce retorica, rassicurante che piace a tutti gli Altri, quelli che hanno perso.
Il Ministro abbozza, ma sa di avere ancora molto tempo per prendersi una rivincita, sa perfettamente che la “ggente”, quella che non piace agli Altri, continua a sostenerlo, e che così continuerà.
Il Mediterraneo insanguinato è più lontano da Roma che da Milano, e Sergio Mattarella ha capito che anche quando il Ministro urla, è soltanto perché è l’altoparlante di un paese gentile e ospitale, calpestato dall’insipienza spocchiosa di una Casta afona, e grottesca, che ormai deve rassegnarsi ad Altro, e farsene una modesta ragione.
Tra vedette, golette e barconi monta un nervosismo isterico, confuso per politica d’opposizione, derive alla deriva, e questo no, non può proprio piacere al vecchio Notaio siciliano, e detto sinceramente non piace neppure a noi.“
Così remiamo, barche controcorrente, risospinti senza sosta nel passato”.
Francis Scott Fitzgerald, Il Grande Gasby.