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Politica
Moby, Onorato: "Diamo quei 120 mila €, è importante. Procediamo col rinnovo"

Moby, Onorato: "Confermiamo i 10 mila euro al mese per un anno"

L'inchiesta della Procura di Milano sul traffico di influenze illecite che vede coinvolti il fondatore del M5s Beppe Grillo e il proprietario della compagnia navale Moby Vincenzo Onorato continua a rivelare retroscena inediti. Emblematico è il dialogo che intercorrere tra Onorato e un suo dipendente, finito agli atti dell'inchiesta. All’inizio del 2019, - si legge sulla Stampa - quando sta per scadere il contratto con la Beppe Grillo srl, negli uffici di Moby c’è chi si pone il problema dell’effettiva necessità del rinnovo. Il gruppo è già in grosse difficoltà economiche e altri 120 mila euro per un generico "accordo di partnership" con la società del fondatore del M5s appaiono uno spreco inutile.

Così uno dei dirigenti di Moby, lo chief information officer, - prosegue la Stampa - scrive direttamente al patron Vincenzo Onorato. Non è convinto dell’opportunità di rinnovare il contratto, semmai gli propone di dimezzare il compenso. Magari ridurlo a 50 mila euro, al posto di altri 10 mila al mese per dodici mesi. A impuntarsi è Onorato in persona: "Procedi col rinnovo, è importante". La chat è una di quelle finite agli atti dell’inchiesta che vede indagati Grillo e l’armatore partenopeo per traffico di influenze illecite. Perché per l’imprenditore era così importante l’oneroso accordo con la società dell’ex comico? Si chiede un banner pubblicitario "che può essere modificato non più di due volte al mese" e l’inserimento di "contenuti redazionali", uno al mese, finalizzati "all’incremento del brand di Moby".

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