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Politica
"Conte candidato premier del Csx? Vedremo, è assolutamente prematuro"

"Sta prevalendo quella responsabilità nazionale alla quale ci ha invitato prima il Presidente della Repubblica e poi, nel suo discorso programmatico, Mario Draghi". Con queste parole il vice-capogruppo del Partito Democratico al Senato, Franco Mirabelli, risponde alla domanda di Affaritaliani.it se, dopo il dibattito in Parlamento e la fiducia alla Camera e al Senato, ci siano le condizioni per lavorare bene in queste maggioranza allargata e anomala.

"Siamo sicuramente soddisfatti del discorso del premier in cui ritroviamo molti nostri valori. L'idea di Europa, la lotta alle mafie, la riforma della Pubblica Amministrazione e il Recovery. L'idea è quella di guardare al futuro con un'attenzione particolare all'ambiente, alla digitalizzazione e alla creazione di posti di lavoro attraverso l'economia green. Sono i punti giusti per ricostruire il Paese e sui quali insistiamo da tempo".

LP 10878734Franco Mirabelli
 

Secondo Mirabelli "si apre una fase totalmente nuova per la politica italiana e molte cose cambieranno. C’è stata una discussione distorta sull’intergruppo Pd-M5S-LeU al Senato. Io penso sia giusto e utile che ci sia un coordinamento dei gruppi che hanno sostenuto il governo Conte per sostenere l'agenda dei prossimi mesi di questa maggioranza e di questo governo".

E il ruolo di Conte? Federatore del nuovo Centrosinistra basato su Pd e 5 Stelle e candidato premier alle prossime elezioni? "Non spetta al Pd decidere del destino di Conte che deciderà autonomamente il suo futuro. Ora mi pare un ragionamento assolutamente prematuro. È importante l’esperienza comune delle forze del governo precedente, ma non bisogna chiudersi in quel recinto bensì cercare di allargare e costruire un fronte più ampio. Poi come e chi lo rappresenterà lo vedremo".

L'orizzonte del governo Draghi è il 2023 e quindi la fine della legislatura? "Il programma presentato in Parlamento dal presidente del Consiglio porta sicuramente alla fine della legislatura e anche oltre". Beh, quindi se il governo va avanti oltre il 2022 Draghi non potrà essere il nuovo presidente della Repubblica... "Vedremo cosa succederà quando dovremo eleggere il prossimo Capo dello Stato. Per realizzare il programma delineato da Draghi  serve sicuramente tutto il resto della legislatura. Ora è importante cominciare a realizzarlo. Dare per scontato, oggi, il ruolo di Mario Draghi non ha senso. Ripeto, si apre una fase nuova per la politica italiana nella quale molte cose cambieranno. E quindi fare previsioni è davvero molto difficile", spiega il vice-capogruppo del Pd. Bocciata l'ipotesi di Berlusconi al Quirinale. "Impensabile", afferma Mirabelli. "Silvio Berlusconi è sempre e comunque stato non solo un uomo discusso ma anche di parte e con una storia politica ben definita: non ha le caratteristiche, a mio avviso, per fare il Presidente della Repubblica", conclude.

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