Palazzi & potere
Bollo auto e pensioni, Renzi prepara una doppia mossa
Il premier vuole dare «un segnale» in vista del voto: avviare il calo della tassa impopolare.
In punta di piedi, tentando di dribblare (senza abbattere) i rigidi paletti della trattativa con Bruxelles sui conti, Matteo Renzi sta preparando un «colpo grosso». Una mossa, su fisco e flessibilità delle pensioni, che permetta al premier di dare una spinta a consumi, occupazione e crescita e di affrontare con maggiore serenità le elezioni comunali di giugno e il referendum costituzionale di ottobre. Qualcosa che assomigli al famoso bonus di 80 euro sfornato alla vigilia delle europee del 2014, quando il Pd agganciò il record di 40,8% di voti.
Così da qualche giorno scrive il messaggero, il sottosegretario Tommaso Nannicini capo della nuova cabina di regia economica di palazzo Chigi, ha cominciato a esplorare varie opzioni. La prima è un intervento sul bollo auto che, dopo la Tasi abolita in dicembre, è considerato dagli italiani una delle tasse più odiose. Difficile però, con la difficile trattativa con Bruxelles ancora aperta, che la sforbiciata del bollo arrivi per intero prima delle elezioni di giugno. Al massimo, secondo fonti accreditate, Nannicini potrebbe proporre a Renzi un piccolo intervento, da ampliare e rendere strutturale solo con la legge di stabilità d' autunno.