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Palazzi & potere
CONSIGLI NON RICHIESTI – M5S: VOTARE SI AL REFERENDUM? PERCHE' NO?

Il consiglio non richiesto di oggi è proprio della serie “fatti i fatti tuoi”. In effetti un movimento politico grande e ricco di fermenti e di analisi, come il M5S, valuta senz’altro da sé a ragion veduta la posizioni da assumere.
Provo però, proprio a livello di chiacchiere da dopo cena, a delineare degli scenari possibili.
Vince il SI, Renzi cioè vince il referendum costituzionale.
Si va alle elezioni con l’Italicum. C’è qualche ragionevole probabilità che al ballottaggio vadano PD e M5S. Il M5S raccoglierebbe, come appare al momento attuale chiaro, molti voti di centrodestra; avrebbe buone possibilità di vittoria e conquisterebbe la maggioranza assoluta dell’unica camera che dà la fiducia al governo.
Renzi si impaurisce e modifica la legge elettorale, per cui si va a votare con l’Italicum ritoccato. Il che significa che al ballottaggio non vanno i partiti ma le coalizioni. Il M5S o si allea con qualcuno o è fuori da ogni possibilità. Può sempre scegliere di star fuori ma comunque, con chiunque si allei, ha buone probabilità di vincere e quindi di governare in una coalizione discretamente equilibrata e forte.
Vince il NO, vale a dire che la riforma costituzionale renziana viene bocciata. Restano le due camere con i pieni poteri attuali da eleggersi con due leggi elettorali lontanissime tra di loro.
Si va a votare con queste due leggi inconciliabili. Un vero e proprio pasticcellum. Il M5S ce la può fare alla Camera ma al Senato deve cercare alleati che facciano stare in piedi un governo esposto ogni giorno a trattative quando non a ricattini da parte di questi alleati rissosi che hanno poco da perdere se il M5S si logora.
Un nuovo governo di transizione fa una nuova legge elettorale. Ma quante probabilità ha di riuscirci? Quasi pari a zero. In ogni caso, per poter ragionevolmente sperare di governare, il M5S deve puntare a una legge non dissimile dall’Italicum renziano.
Conclusione: le uniche realistiche possibilità di governare e quindi, secondo i loro desiderata, di incidere sul paese e rinnovarlo i grillini-casaleggini le hanno se vince il SI e viene confermata la nuova costituzione renziana; meglio ancora se viene anche mantenuto l’Italicum renziano. Dopo di che, forse, il treno non passerà più.
Il consiglio (sempre rigorosamente non richiesto) per il M5S è quindi quello di adoperarsi perché vinca il SI al referendum costituzionale. E’ probabile che non potrà farlo con una esplicita campagna per il SI; potrebbe però agire meno platealmente, che so: lasciando libertà di giudizio ai suoi elettori o prendendo le distanze dalla cosa (della serie: contano il lavoro e la sicurezza e non le regole bizantine etc). Forse un po’ ci stanno pensando.
 

Analyticus
*Storico, docente di dottrine politiche, consulente di comunicazione politica

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refendum





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