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Palazzi & potere
Conte è avvertito: finita l'emergenza inizierà la vera battaglia Pd-5Stelle

"Giuseppi" è avvertito: quando finirà questa emergenza inizierà la vera battaglia fra il Pd di Zingaretti e i 5Stelle, di fatto sempre in mano a Di Maio. E lì saranno problemi per Conte. Nel frattempo il governo vuole procedere a tutti i costi con le nomine pubbliche (le elezioni si possono rinviare ma le nomine no...): tutti i nomi in pista.

Crisi di governo nel post Coronavirus? "Assolutamente no, governo e maggioranza lavorano fianco a fianco. In questo momento credo che i cittadini ci chiedano una cosa sola: remare nella stessa direzione". Questo è quello che dice il Ministro Lorenzo Guerini ma non tutti la pensano allo stesso modo, anche nel Pd. Ma andiamo con ordine. Il Capo dello Stato nelle scorse ore, proprio durante il "giorno più lungo" quello del Consiglio dei Ministri riguardante il "decreto liquidità", aveva parlato chiaro: "Bisogna superare l'emergenza con solidarietà e condivisione". Ma non tutti sembrano averlo ascoltato con la dovuta attenzione a cominciare dai due partiti leader di governo, Pd e 5Stelle, pronti a mettere in piedi per tutta la giornata una vera e propria "guerra di potere" su chi avesse dovuto gestire (Cdp o Sace) la massa di liquidità in arrivo nelle tasche degli italiani. Spettacolino che non ha certo lasciato indifferenti dalle parti del Quirinale. "Non è il momento per gli scontri di potere", il leitmotiv di queste ultime ore. Certo è che ci si attendeva maggiore rapidità di risposta da parte della compagine governativa e non un Cdm rinviato per giorni e poi conclusosi in una vera e propria lotta per il potere tra i due principali attori di governo. La preoccupazione ora però è un'altra: che lo stesso film vada in onda di nuovo quando subito dopo Pasqua si dovrà procedere alle nomine pubbliche, quelle delle società partecipate dallo Stato, tradizionale bottino di guerra per i partiti politici di governo di ogni epoca e colore. Un film che al Quirinale preferirebbero non vedere. "Conte ha fatto sapere che intende procedere al più presto con le nomine dei vertici, almeno per quanto riguarda le società più importanti" spiegano fonti vicinissime al dossier. Insomma, per il governo le elezioni ai possono rinviare ma le nomine pubbliche no. E parliamo di pesi massimi come Eni, Enel, Leonardo, Terna ed altri. Tra i nomi che circolano in queste ore, in Eni è possibile la riconferma per Descalzi ma restano in pista anche Cao e Alverà mentre per Leonardo Palazzo Chigi punta alla conferma di Profumo (anche se c'è chi preferirebbe Colao o Caio). Per Terna si parla del possibile arrivo di Camerano. Il Pd, intanto, sia sulla Rai "dove Di Maio continua ad imperversare su tutte le reti" che su tutte le vicende governative ha deciso la linea. "Silenzio assoluto. Nessun commento. Nessuna nostra dichiarazione. Ci stringiamo a Conte, che sta facendo benissimo" . Ma scavando in profondità emerge come siano in molti gli esponenti di peso del Pd a giudicare "imbarazzante" come nel corso di una discussione cosi' delicata come quella che stiamo vedendo sulla fase2 o sugli aiuti alle imprese, ci sia lo sgomitare di altri per farsi notare e piantare bandierine sui "risultati di tutto il Governo". "Avevamo richiamato tutti ad una maggiore maturità politica e istituzionale vista la sfida difficile che attende il Paese. Lo rifacciamo". A Renzi ("ma tanto Italia Viva è talmente piccola..." commentano dal Pd) ma soprattutto a Di Maio saranno fischiate le orecchie. Quando finirà questa emergenza inizierà la vera battaglia fra il Pd di Zingaretti e i 5Stelle, di fatto sempre in mano a Di Maio. E lì saranno problemi per Conte.

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