L'arrabbiatura (eufemismo) del PD nasce principalmente dal fatto che "Matteo Renzi apre la crisi ma poi tocca a noi trovare il modo di chiuderla" spiegano dal partito democratico. Per questo, anche in queste ore, a dispetto di chi diceva "mai più con Renzi" continuano incessanti i contatti tra le parti. "Conte deve fare presto" spiegano i fedelissimi del Premier a Palazzo Chigi: solo così possiamo sperare di tenerci la Presidenza del Consiglio. Questo è il refrain che da stamattina circola nel Palazzo mentre "escono" i numeri dei possibili responsabili che però vengono giudicati insufficienti (finora a Chigi sono arrivati a contarne 156, vale a dire che ne servono almeno altri cinque). Insomma, fidarsi dei responsabili "va bene ma non troppo", meglio sarebbe una "crisi lampo". D'altra parte Matteo Renzi, nelle conversazioni riservate con i suoi è stato chiarissimo: "Conte si salva se sale al Colle il prima possibile e presenta subito la nuova lista dei ministri" altrimenti l'ipotesi del 'Conte ter' rischia di uscire definitivamente di scena (Franceschini e Lamorgese come anticipato ieri su queste colonne sono già in pista). Ovviamente il "non detto" di Matteo Renzi è che Conte deve salire al Colle per dimettersi (meglio se entro domani) non certo per altri incontri interlocutori.
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