«Sconcertante». E' la parola che descrive meglio la vicenda che tra il 2011 e il 2012 ha portato lo Stato italiano a versare nelle casse della banca d' affari, Morgan Stanley, 3,1 miliardi di euro pubblici per chiudere quattro contratti derivati e rinegoziare due coperture sulle valuterò, scrive Repubblica. A scriverla nell' inedito atto di citazione è la Corte dei Conti che ha contestato ai presunti colpevoli un danno allo Stato di 4,1 Miliardi e che il mese scorso ha spedito la Guardia di finanza al Ministero dell' Economia a raccogliere altri documenti.
Eppure, dopo cinque anni, Morgan Stanley continua a far parte dell' elenco degli specialisti che insieme con il Tesoro gestiscono il debito pubblico e il direttore del dipartimento è ancora Maria Cannata. L' elenco delle banche è stato rivisto nel 2016, ne sono uscite Credit Suisse e Commerzbank, mentre Morgan Stanley è rimasta tra gli specialisti.