Palazzi & potere
Fieg, Caltagirone se ne va. Il prossimo sarà Cairo

Dopo lo scontro sui poligrafici, scissione nella federazione editori. Ora dominata da Elkann-De Benedetti
La Fieg, con il presidente Maurizio Costa, aveva chiesto a Caltagirone di cambiare linea. Il gruppo ha risposto lasciando l' associazione, l' ingegnere Franco Caltagirone esce dal comitato di presidenza, Azzurra Caltagirone - che amministra il Messaggero - rinuncia alla vicepresidenza. I giornalisti del gruppo ora sono preoccupati.
Sono convinti che - liberi dai vincoli della Fieg che è la controparte dei sindacati nella discussione del contratto collettivo nazionale - adesso la Caltagirone Editore inizi a risparmiare sui loro contratti.
Caltagirone dentro la Fieg è sempre stato il terzo polo, mediatore tra le due corazzate del Gruppo Espresso e Rcs, di sponda con La Stampa degli Agnelli. L' operazione simbolo di questa capacità mediatoria fu la nomina di Giulio Anselmi a presidente Fieg nel 2011, direttore trasversalmente stimato in ottimi rapporti con Caltagirone dai tempi della direzione del Messaggero.
Dopo la fusione tra Gruppo Espresso (Repubblica) e Itedi (La Stampa, Secolo XIX ), è chiaro che sarà l' asse Carlo De Benedetti-John Elkann a dominare la Fieg. E per i terzi poli, scrive il fatto,non c' è più spazio.
Alla stessa conclusione potrebbe arrivare anche Urbano Cairo, se la sua offerta per il Corriere gli consegnerà Rcs. E nella Fieg potrebbero rimanere davvero in pochi.
