Gdf, chi si troverà a gestire le indagini su Banca Etruria? - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Gdf, chi si troverà a gestire le indagini su Banca Etruria?

Dopo la frenata ci sarà una fuga in avanti? Domanda più che legittima, dopo la strage di Bruxelles andata in scena ieri. Un fatto è certo. Se la partita delle nomine, soprattutto per ciò che concerne gli apparati di sicurezza, era apparsa sin da subito difficile, adesso la situazione potrebbe cambiare. In ballo, tra le altre, ci sono poltrone di vertice in Polizia, Guardia di Finanza, Aisi e Dis (coordinamento dei servizi). L’altro ieri, dopo un incontro al Quirinale, era prevalsa la linea del rinvio. Sergio Mattarella, in sostanza, avrebbe “consigliato” al premier Matteo Renzi di procedere con cautela nel riempimento di caselle così importanti. Ma l’incontro in questione non poteva certo prevedere la tragedia prodotta dagli attentati terroristici in Belgio. Così, secondo qualche addetto ai lavori, adesso la pratica potrebbe avere un’accelerazione. Ma la variabili sono anche altre.

Per quanto riguarda le Fiamme Gialle, per esempio, circola un interrogativo incoffessabile: chi è che gestisce e  si troverà a gestire le indagini su Banca Etruria? Un modo forse un po’ perfido per dare a intendere che la scelta del prossimo comandante generale potrebbe essere legata alle vicende dell’istituto di credito, finito in dissesto e un tempo guidato da un Cda in cui vicepresidente era il papà del ministro per le riforme maria Elena Boschi. Sta di fatto che la corsa alla poltrona più importante della Guardia di Finanza sembra essere una cosa a tre tra i generali Giorgio Toschi, Luciano Carta e Vincenzo Delle Femmine. Quest’ultimo, però, potrebbe entrare in gioco anche per il massimo vertice dell’Aisi (servizi segreti interni), oggi appannaggio di Arturo Esposito. Del resto Delle Femmine è tutt’ora numero due dell’Aisi, struttura che quindi conosce bene. Sempre per l’Aisi, però, le candidature più forti rimangono quelle di Mario Parente, ex comandante dei Ros molto stimato dal sottosegretario con delega ai servizi marco minniti, ed Emanuele Saltalamacchia, numero uno del comando dei Carabinieri della Toscana. In campo per i Servizi interni, però, ci sarebbe anche il commissario prefettizio di Roma, Francesco Paolo Tronca, che nelle ultime settimane sta puntando molto sul contrasto all’affittopoli capitolina proprio per acquisire crediti in vista di una nomina di assoluto rilievo. Al punto che, scrive la Notizia, in questo rassemblement a Tronca non dispiacerebbe nemmeno l’incarico di capo della Polizia, che sarà a breve lasciato dall’attuale numero uno Alessandro Pansa. Il punto però è che per questa poltrona le indicazioni di massima convergono su un altro prefetto, Franco Gabrielli, attuale titolare della funzione proprio nella capitale.

Gabrielli, a quanto pare, godrebbe di una promessa fattagli proprio dal presidente del Consiglio. Ma quanto il mosaico degli interessi da comporre è così vasto nulla può essere dato per scontato. E così, sempre per il vertice della Polizia di Stato, tra i vari litiganti alla fine potrebbe trovarsio a godere un altro prefetto, Luciana Lamorgese, attualmente in forza al ministero dell’interno come capo di gabinetto del ministro angelino alfano. Al quale, però, non dispiacerebbe il profilo di Tronca. In questo quadro c’è anche il settore della cyber security, per il quale è ancora in ballo l’amico e fedelissimo del premier marco Carrai. La partita, ancora per un po’, resterà aperta. Chissà che i fatti di Bruxelles non possano accelerarne la definizione.