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Palazzi & potere
Governo, Giuseppe Conte si "blinda" con Papa Francesco e Mattarella
Giuseppe Conte (foto Lapresse)

Giuseppe Conte si "blinda" con Papa Francesco e Mattarella: ma basterà a scacciare il fantasma di Mario Draghi? A Palazzo Chigi si teme la trattativa con l'Europa che, se sarà sfavorevole all'Italia, potrebbe rilanciare il governo di unità nazionale...

Mentre in Europa infuria la battaglia in seno all'Eurogruppo per decidere quale dovrà essere la risposta europea alla pandemia generata dal Coronavirus ("si stanno scannando" raccontano fonti vicinissime alle tratttative) in Italia si aspetta al varco il Governo Conte per vedere cosa riuscirà a "portare a casa" per il bene del Paese. "Sarà la vera cartina di tornasole sulla durata del governo" spiega un politico di lungo corso dell'attuale maggioranza. Se l'"assalto" dell'Italia all'Europa dovesse però rivelarsi un fallimento, se l'Italia dopo le molte promesse fatte dinanzi all'opinione pubblica ("Il Mes non  passerà mai") fosse costretta invece a firmare un Mes (anche se con poche condizioni) la maggioranza sarebbe inevitabilmente destinata ad entrare in fibrillazione. Per questo, anche in queste ore, continua il lavorio di chi vorrebbe un governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi (Matteo Renzi ma anche parte del Pd non sarebbero affatto contrari all'ex Presidente Bce così come Luigi Di Maio sempre in "freddo" con l'attuale premier anche se negli ultimi tempi i rapporti sono migliorati per via della comune battaglia al Covid-19).

Conscio del pericolo, "Giuseppi" ha pensato bene di "blindarsi" facendo ricorso a due pesi massimi come Papa Francesco e il Capo dello Stato Sergio Mattarella. Non per niente nei giorni scorsi c'è stato un'incontro a sorpresa con il Santo Padre per rinsaldare un rapporto che rischiava di incrinarsi dopo alcuni provvedimenti presi dal Viminale riguardanti le chiese, giudicati eccessivi dalle parti del Vaticano (e per rinsaldare ulteriormente i rapporti, ancora oggi dalle pagine dell'Osservatore romano, quotidiano della Santa Sede, il premier tesseva le lodi della Chiesa "per il suo senso responsabilità" ribadendo che "il messaggio del Papa mi ha dato forza"). A perorare la causa dell'incontro chiarificatore fu addirittura il Quirinale, l'unica istituzione di cui Papa Francesco si fida ciecamente. Per questo, fatta volutamente saltare nelle scorse ore la possibile collaborazione istituzionale con Matteo Salvini e Giorgia Meloni (con la decisione da parte del governo di utilizzare il voto di fiducia sul "Cura Italia") la battuta che più circola in queste ore negli ambienti politici è che "la vera cabina di regia Conte la sta facendo con Papa Francesco e con il Capo dello Stato". Ma basterà tutto questo a scacciare per sempre il fantasma di Mario Draghi?

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